Sulla manovra per il 2022 con il superbonus, contro il caro bollette e sul reddito di cittadinanza, siamo arrivati all’ultimo assalto per le modifiche. Da parte dei partiti che sostengono la maggioranza del Governo italiano che è guidato dal presidente del Consiglio Mario Draghi.

Per la manovra per il 2022, prima di tutto, c’è da dire che questa è stata tale da provocare una clamorosa spaccatura tra i sindacati. Con la Cgil e con la Uil che, infatti, hanno proclamato lo sciopero generale per il prossimo 16 dicembre del 2021.

Proprio contro i contenuti della legge di Stabilità ritenuta insoddisfacente. Mentre la Cisl si è sfilata dalla protesta.

Manovra per il 2022 con il superbonus, caro bollette e reddito di cittadinanza: ultimo assalto per le modifiche

Nel dettaglio, in merito al superbonus già definito nella manovra 2022, ci sono forze politiche nella maggioranza che caldeggiano per il prossimo anno l’eliminazione del tetto ISEE. Quello che è previsto, nella fattispecie, per gli interventi agevolati sulle villette unifamiliari. Così come è riportato in questo articolo.

Pure sul caro delle bollette i partiti di maggioranza sono in pressing. Per chiedere di incrementare, proprio nella manovra per 2022, il budget che è destinato a calmierare i rincari sulle utenze energetiche delle famiglie italiane e delle piccole e medie imprese.

Ultimo assalto per le modifiche al reddito di cittadinanza, tra la Lega ed il M5S

Decisamente più aspra, invece, è per la manovra per il 2022 il confronto e l’ultimo assalto sulle modifiche da apportare al reddito di cittadinanza. Tra il MoVimento 5 Stelle che continua a difendere a spada tratta la misura. E la Lega che, invece, ha più volte caldeggiato una revisione profonda del reddito di cittadinanza. Trasformandolo, in particolare, in una misura tale da garantire un beneficio economico solo ed esclusivamente a chi realmente non può lavorare. Sul reddito di cittadinanza, nella manovra 2022, la battaglia è incentrata sulle decurtazioni del beneficio economico.

Ma anche sulle offerte di lavoro che, se rifiutate, fanno scattare la decadenza.