Con la nuova quota 103, il rinnovo dell’Ape sociale, la nuova Opzione donna e qualche ritocco alle misure esistenti, la legge di Bilancio 2024 ormai è passata. E della tanto attesa quota 41 per tutti, nessuna traccia. La misura continua a destare interesse, anche perché è la misura che maggiormente interessa i lavoratori con carriere piuttosto lunghe.

Si tratterebbe, nel dettaglio, di una misura che consentirebbe di correggere le pensioni anticipate, portandole quasi al funzionamento delle vecchie pensioni di anzianità. Anche se il 2024 si aprirà senza questa misura, le possibilità che finalmente si arrivi in porto per la quota 41 per tutti ci sono ancora.

Vediamo adesso da dove parte questa considerazione, che potrebbe risollevare il morale di chi, come un nostro lettore, si sente deluso da una promessa mancata.

“Salve, volevo capire se la quota 41 per tutti, che Salvini e la Lega da tempo promettono, è morta del tutto. Ho 39 anni di contributi e speravo in questa misura per avvicinare il mio pensionamento. Lavoro da quando ero giovane, ma non rientro in nessuna categoria utile alla misura dei precoci. E nemmeno alle tante altre misure che ogni anno mettono in campo i nostri governanti. Per questo sono uno dei favorevoli alla misura che la Lega ci aveva promesso quando vinse le elezioni con gli altri partiti di centrodestra. Secondo voi ci sono ancora possibilità?”

Ma la quota 41 per tutti si farà ancora? Ecco le ultime notizie sulla tanto attesa pensione anticipata per tutti

La speranza è l’ultima a morire, così recita un famoso detto e questo è ciò che possiamo dire a chi, come il nostro lettore, spera nella quota 41 per tutti. Una misura che era stata promessa, come lui stesso ci dice, in sede di campagna elettorale proprio dalla Lega. Nel tempo la quota 41 per tutti è diventata un vero e proprio cavallo di battaglia del Carroccio.

Ed è una misura che da sempre trova favorevoli anche i sindacati.

Dal punto di vista dello Stato però, è evidente che si tratti di una misura altamente costosa per le già derelitte casse dell’INPS. Si tratterebbe di una misura che, a prescindere dall’età del lavoratore, consentirebbe di accedere alla pensione anticipata con 41 anni di contributi. Oggi la pensione anticipata ordinaria per gli uomini si completa con 42 anni e 10 mesi di contributi. Per le donne invece bastano 41 anni e 10 mesi.

Perché la quota 41 per tutti farebbe ritornare le pensioni ai livelli ante-Fornero?

Con il varo ipotetico di una quota 41 per tutti, si tornerebbe alle vecchie uscite precedenti la riforma Forenro, o almeno si andrebbe molto vicini a quel genere di pensioni. Fu con la riforma Fornero che entrarono in scena le pensioni anticipate ordinarie, in sostituzione delle vecchia pensioni di anzianità. Queste ultime infatti consentivano ai lavoratori di centrare la pensione senza vincoli anagrafici una volta raggiunti i 40 anni di contributi.

Con una grande alternativa che era la quota 96, che consentiva a 60 anni di accedere alla pensione con 35 anni di contributi e completamento della quota 96 appunto. Quando si parla di inasprimenti, si fa riferimento proprio a questo genere di cambiamenti che la riforma del governo Monti-Fornero varò nel 2012.

Quota 41 per tutti, ci sono ancora possibilità?

La quota 41 per tutti durante la campagna elettorale che ha portato alla nascita del governo Meloni, era stata promessa e individuata come priorità. Il superamento della pesante legge Fornero passa proprio da questa misura, che a dire il vero la Lega aveva individuato come la giusta prosecuzione della quota 100, già con la legislatura passata. Ma un altro anno passerà senza che questa misura entrerà in vigore. E immaginiamo che già dai primi summit tra governo e sindacati in materia previdenziale, la quota 41 per tutti tornerà ad essere al primo posto sul tavolo delle trattative.

La misura, individuata come ideale per la riforma delle pensioni, da priorità è passata a essere obiettivo di fine legislatura. In parole povere, la promessa di quota 41 per tutti non è stata del tutto accantonata. Proprio la Lega infatti continua a sostenere come, entro la fine dei 5 anni del governo di centrodestra attualmente in carica, la misura vedrà i natali.

Ecco le ultime dichiarazioni di Claudio Durigon

Noti rappresentanti della Lega continuano a promettere la quota 41 per tutti. Come dicevamo, dovrebbe servire tutto l’arco temporale della legislatura. Per esempio, sulle pagine del Corriere della Sera, in una intervista, il sottosegretario al lavoro, Claudio Durigon è stato chiarissimo rispondendo a chi accusava il Governo di aver inasprito le pensioni rimangiandosi le promesse effettuate.

Piaccia o non piaccia, la riforma della professoressa Fornero è erosa. In via di superamento, come la Lega ha promesso. Entro la legislatura, manterremo un’altra promessa: la realizzazione di quota 41“, questo ciò che ha ribadito il sottosegretario.

Secondo il nostro parere, pur se difficile da varare, alla fine non sono campate in aria le possibilità di mandare in porto la misura. Bisognerà vedere in che modo. perché negli ultimi tempi, prima della manovra, qualche volta la quota 41 aveva fatto capolino nelle proposte per la legge di Bilancio. Ma si parlava di ricalcolare la prestazione che fuoriusciva dalla quota 41 per tutti, con il metodo contributivo.

In pratica, ok alla misura, ma tagliata come assegno. Un disincentivo vero alla quota 41, che i sindacati contrastano e che nelle ultime fasi aveva trovato il benestare di alcuni esponenti del governo. In pratica, pur di vararla, anche questa penalizzazione andava bene. E se la via dei tagli è quella che il governo ha intrapreso anche per la quota 103 o per l’Ape sociale nel 2024, ecco che una ipotetica quota 41 per tutti tagliata, aumenta le possibilità di riuscita della novità tanto attesa. Che piaccia o no.