Non è la prima volta e non sarà nemmeno l’ultima che i pensionati italiani, o almeno molti di loro, saranno interessati dall’invio di lettere da parte dell’INPS con il preavviso di sospensione della pensione. Può sembrare strano che l’INPS invii lettere a casa dei pensionati in una epoca dove le comunicazioni dell’INPS sono diventate tutte digitali. Non arriva la Certificazione Unica a casa dei pensionati, così come non arriva il modello OBIS/M. Ma le lettere che minano la serenità dei pensionati arrivano eccome.

E nella seconda metà di settembre l’INPS ha pensato bene di iniziare l’invio di una serie di comunicazioni con cui i pensionati vengono messi al corrente dei rischi che stanno correndo non avendo prodotto la comunicazione reddituale relativa all’anno 2018.  

“Gentile redazione, mi chiamo Paolo e sono un pensionato con assegno da 590 euro al mese. Il 20nsettembre scorso ho ricevuto una lettera da parte dell’INPS, datata 29 agosto 2022 con cui mi viene comunicato il rischio di sospensione della prestazione. Non ho capito bene di cosa si tratta. Nella comunicazione c’è scritto che in precedenza mi hanno chiesto la dichiarazione dei redditi dell’anno 2018 che io non avrei presentato. Dal momento che ho solo la pensione e una piccola casa che è anche la mia abitazione principale, il mio CAF mi ha detto che non ero tenuto alla presentazione. Tanto è vero che non vi ho provveduto nemmeno quest’anno. La lettera mi preoccupa perché non so cosa fare e perché oltre alla sospensione si parla di revoca. Corro il rischio di perdere la mia pensione?”  

Cosa devono fare i pensionati con assegni troppo bassi 

La lettera che ha ricevuto il nostro lettore è comune a molti altri pensionati. Sono davvero tante le comunicazioni che l’INPS ha provveduto ad inviare ai suoi pensionati sul finire del mese di settembre appena trascorso.

Ed effettivamente nella lettera si parla di sospensione e revoca della prestazione. A fugare ogni dubbio, più che sospendere o revocare definitivamente la prestazione previdenziale, l’INPS dovrebbe parlare di sospendere tutte quelle somme aggiuntive sulla pensione che sono collegate al reddito. Infatti tutti i contribuenti che hanno assegno integrati al minimo, oppure con maggiorazione sociale, quattordicesima e così via, devono produrre annualmente il modello RED. In genere la campagna RED viene avviata dall’INPS con largo anticipo, ma con la possibilità di inviare le comunicazioni fino al 28 febbraio dell’anno successivo. Produrre il modello RED è obbligatorio per chi non presenta la dichiarazione dei redditi canonica, cioè il modello 730 o il modello Redditi PF. Ed il nostro lettore evidentemente è uno di questi pensionati.  

Preavviso di sospensione pensione: cosa dice l’INPS nella lettera che arriva a casa dei pensionati 

pensioni

Prestazione revocata dopo essere stata sospesa, è ciò che l’INPS minaccia adesso ai pensionati che non hanno prodotto per tempo la dichiarazione reddituale con modello RED dell’anno 2018. Evidentemente il controllo avviato dall’INPS interessa quella annualità reddituale. Evidentemente nel 2020 questi pensionati non hanno provveduto ad inviare la comunicazione obbligatoria. Infatti in genere queste comunicazioni vanno inviate entro il 28 febbraio dei due anni successivi a quello a cui i redditi fanno riferimento. Nella lettera dell’INPS l’Istituto certifica che “non risulta che il diretto interessato ha provveduto a presentare la dichiarazione dei redditi relativa all’anno 2018”. Inoltre viene sottolineato il fatto che con una precedente comunicazione lo stesso pensionato era stato avvisato di presentare il modello RED. Si tratta della lettera con i codici a barre relativi a soggetto e oggetto della prestazione pensionistica che arrivano ai contribuenti con posta ordinaria o nella cassetta postale telematica della propria area riservata del sito dell’INPS.

 

Cosa prevede l’INPS per sanare la situazione 

Sempre nella comunicazione l’INPS offre anche le possibilità di mettersi in regola evitando le conseguenze dell’inadempienza precedente. Infatti viene data la possibilità al pensionato di comunicare i redditi precedentemente omessi entro 60 giorni dalla data della comunicazione. In genere si parte dalla data di ricezione della lettera, anche se nella stessa c’è scritto dalla data della presente. Alla scadenza dei 60 giorni l’INPS diventa così autorizzato a sospendere la prestazione, come l’Istituto stesso sottolinea nella medesima lettera. Decorsi ulteriori 120 giorni invece si passa alla revoca definitiva della prestazione. Inoltre l’INPS mette in luce il fatto che al protrarsi della inadempienza si passerà anche al recupero di tutte le mensilità della prestazione precedentemente incassate durante l’anno a cui la comunicazione reddituale fa riferimento.  

Preavviso di sospensione pensione: la guida all’adempimento passo a passo 

Oltre ai classici canali che portano ai professionisti abilitati, commercialisti, CAF e Patronati, c’è la strada più veloce che porta alle credenziali di accesso ai servizi digitali dell’Istituto. Via libera con Sistema pubblico di identità digitale (SPID), Carta nazionale dei servizi (CNS) o Carta di identità elettronica (CIE) Per lo SPID serve almeno uno di livello sicurezza 2. Per CIE e CNS invece sono necessari i codici Pin rilasciati dagli enti nel momento del rilascio di una delle due card. È sottinteso che all’INPS va di fatto prodotta una domanda di ricostituzione della pensione. Collegandosi al sito dell’INPS e autenticandosi con le credenziali prima citate, nel motore di ricerca del sito si può digitare proprio “ricostituzione di pensione” per essere portati direttamente all’area del sito interessata. In alternativa si può utilizzare la procedura spiegata anche nella lettera dell’Istituto e cioè: “Home > Prestazioni e Servizi > Servizi > Prestazioni pensionistiche – Domande > Variazione della Prestazione Pensionistica > Ricostituzione o Supplementi > Ricostituzione pensione > ricostituzione reddituale > ricostituzione per sospensione della prestazione Art.

35 comma 10 bis DL 207 del 2008. 

A questo punto, a coloro che hanno ricevuto la temutissima lettera, non resta che procedere e risolvere la spiacevole situazione.