Arrivare alle pensioni nel 2023 con addio alla Legge Fornero. È questa, infatti, una delle richieste dei Sindacati di Cgil, Cisl e Uil al tavolo di confronto con il Governo italiano guidato dal presidente del Consiglio Mario Draghi. Pur tuttavia, non è detto che per la riforma della previdenza ai tempi del Governo Monti non ci siano poi dei rimpianti.

Perché è vero che le pensioni nel 2023 con addio alla Legge Fornero saranno tali da evitare lo scalone anagrafico. Ma in realtà la riforma strutturale delle pensioni, attesa proprio a partire dal prossimo anno, non potrà non tenere conto della sostenibilità finanziaria.

Con tutti i rischi annessi e connessi per i lavoratori.

Le pensioni nel 2023 con addio alla Legge Fornero, tutti i rischi con il contributivo e con le possibili penalizzazioni

Nel dettaglio, le pensioni nel 2023 con addio alla Legge Fornero rischiano di essere di importo più basso. In quanto nell’intenzione del Governo italiano c’è quella di introdurre in maniera strutturale, per tutti, il sistema di calcolo contributivo pieno.

Inoltre, per le pensioni nel 2023 con addio alla Legge Fornero potrebbero arrivare le penalizzazioni sugli assegni INPS. Nel caso in cui dovessero essere approvate proposte di pensionamento anticipato come quella che è stata formulata dal professore Michele Raitano. Così come è riportato in questo articolo.

Verso la riforma strutturale della previdenza con tutti i rischi con contributivo e penalizzazioni

In altre parole, per le pensioni nel 2023 con addio alla Legge Fornero, il nodo da sciogliere è quello della flessibilità in uscita. Tema che rientra proprio in uno dei tavoli tematici che il Governo italiano ha istituito. Lungo il percorso di confronto con i Sindacati di Cgil, Cisl e Uil. Gli altri due tavoli tematici, invece, vertono sulla previdenza integrativa e sulle pensioni dei giovani e delle donne.