Vediamo come si potrebbe andare in pensione prima dei 67 anni. Ovverosia, prima della maturazione dei requisiti INPS per l’accesso alla prestazione di vecchiaia. Così come è riportato in questo articolo.

In particolare, per andare in pensione prima dei 67 anni, dal prossimo anno potrebbero esserci delle grosse novità. Se ci sarà, in base alle attese, la riforma strutturale della previdenza pubblica nel nostro Paese.

In pensione prima dei 67 anni: le differenze tra la riforma Tridico e quella Raitano

Al riguardo allora, proprio per andare in pensione prima dei 67 anni, elenchiamo le differenze che sussistono tra due proposte di pensionamento anticipato.

Precisamente, la proposta di riforma che è stata formulata dal presidente dell’INPS Pasquale Tridico. E quella di Michele Raitano che è economista esperto di previdenza. Nonché facente parte della Commissione tecnica del Ministero del Lavoro.

Nel dettaglio, per andare in pensione prima dei 67 anni, con la proposta Tridico, si incassa subito la quota calcolata con il sistema contributivo. Mentre per la quota di pensione con il retributivo ci sarebbe da aspettare proprio fino ai 67 anni di età. Non a caso, la proposta di riforma pensioni del presidente dell’INPS è stata giustamente definita come Ape contributivo.

La proposta di riforma Raitano con una penalizzazione secca sull’assegno

Per andare in pensione prima dei 67 anni con la proposta Raitano, invece, non è prevista l’erogazione della pensione in due fasi. Ma sarebbe applicata una penalizzazione secca sull’assegno. Precisamente, una decurtazione dell’assegno pari al 3% per ogni anno di anticipo rispetto al requisito anagrafico di vecchiaia.

Le proposte di riforma Tridico e di Raitano, quindi, sono accomunate da delle penalizzazioni. Visto che con la proposta del presidente dell’INPS non si prende tutta la pensione subito. Mentre con la proposta Raitano il lavoratore, scegliendo di ritirarsi dal lavoro prima, dovrebbe accontentarsi di prendere un assegno di importo più basso.