Per le pensioni minime, ecco qual è il trattamento di riferimento per la perequazione nel 2022. In quanto dal prossimo anno gli importi degli assegni INPS aumenteranno. Così come è previsto da un apposito decreto ministeriale. Che fissa all’1,7% annuo lordo il tasso di rivalutazione. Così come è riportato in questo articolo.

In particolare, per le pensioni minime, il trattamento di riferimento per la perequazione nel 2022 è quello del 2021. Che corrisponde a 515,58 euro. Ed è su questo importo che la rivalutazione della pensione sarà piena oppure parziale.

In base a tre fasce di perequazione. Ovverosia, al 100%, al 90% ed al 75%. Vediamo allora come in accordo con quanto riportato dall’INPS in un comunicato online che è stato pubblicato nella giornata di ieri.

Le pensioni minime, ecco qual è il trattamento di riferimento per la perequazione nel 2022

Nel dettaglio, l’importo del trattamento minimo 2021 è alla base della perequazione nel 2022. In quanto la rivalutazione prevista per il prossimo anno, per le pensioni, sarà piena al 100% per gli importi fino a 4 volte il trattamento minimo.

Tra 4 e 5 volte le pensioni minime 2021, invece, dal 2022 la rivalutazione sarà pari al 90% dell’1,7%. Mentre la perequazione scende al 75% dell’1,7% quando l’importo della pensione supera di 5 volte l’importo che è previsto per il trattamento minimo.

Cosa garantisce la perequazione nel 2022 per gli assegni INPS

Chiarito il rapporto tra l’importo delle pensioni minime e la rivalutazione attesa per il prossimo anno, cosa garantisce la perequazione del 2022 per gli assegni INPS? Gli adeguamenti vengono applicati, nello specifico, al fine di proteggere le pensioni dall’aumento del costo della vita. E quindi per preservare in Italia il potere d’acquisto dei pensionati. Sebbene nel 2022 sia alto il rischio di un’inflazione galoppante. A causa del persistente aumento dei prezzi di luce e gas.