I lavoratori dipendenti possono essere tenuti a “timbrare il cartellino”, cioè a registrare l’entrata e l’uscita dall’azienda per dimostrare la loro presenza sul luogo di lavoro. La domanda che spesso viene posta dai lavoratori dipendenti che timbrano il cartellino riguarda le ore di lavoro straordinario e, in particolare, se quest’ultime debbano essere timbrate o meno.

La legge non prevede per le aziende l’obbligo di un sistema di timbratura automatizzato per la rilevazione delle presenze. Là dove vi è un numero minore di lavoratori, per esempio, non sempre viene utilizzato un sistema automatizzato per il conteggio delle ore lavorative.

In questo caso vengono molto spesso scelti metodi più semplici, strumenti cartacei o addirittura accordi verbali, che rendono difficile il calcolo delle ore effettivamente lavorate dal dipendente e complicano la situazione in caso di contenziosi.

Ore di straordinario: diventa obbligatorio timbrare il cartellino? Ecco per quali aziende

Ci sono tuttavia grandi novità riguardo la misurazione dell’orario di lavoro dei dipendenti. La Corte di Giustizia europea con una recente sentenza ha disposto per gli Stati membri l’obbligo di un sistema che sia in grado di registrare in modo oggettivo le ore di lavoro giornaliere.

Riassumendo, sarà obbligatorio per le aziende possedere un sistema per la registrazione delle ore di lavoro dove vengano indicate le ore di straordinario. La recente disposizione e conferma che le ore di lavoro straordinario verranno timbrate, rientra tra le direttive della Comunità europea volte a migliorare le condizioni di lavoro, sicurezza e salute dei lavoratori.

La tracciabilità delle ore lavorative e in particolare degli straordinari rappresenta una grande conquista per i lavoratori. Grazie ad una regolamentazione della registrazione dell’orario di lavoro, vi sarà un maggior rispetto dei limiti massimi dei tempi di lavoro e una valutazione oggettiva, basata su informazioni accessibili e precise in caso di contenziosi.

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