Arriva il contratto per i riders. Finalmente. Il lavoro svolto durante il periodo di lockdown da chi ha effettuato costantemente consegne a domicilio servendo migliaia di clienti impossibilitati a muoversi di casa è oggi più tutelato.

AssoDelivery, associazione che rappresenta l’industria italiana del food delivery a cui aderiscono Deliveroo, Glovo, Just Eat, Social Food e Uber Eats e il sindacato UGL (Unione Generale del Lavoro) ha firmato un Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro. CCNL che, per la prima volta in Europa, aumenta le tutele dei rider che operano come lavoratori autonomi nell’industria italiana del food delivery.

Più tutele per i riders

I rider italiani hanno finalmente maggiori tutele attraverso il CCNL Rider appena firmato, un primo esempio di come regolare il lavoro che cambia. Matteo Sarzana, Presidente di AssoDelivery, ha dichiarato:

“Per la prima volta la contrattazione collettiva raggiunge il mondo del lavoro autonomo introducendo compensi minimi, indennità integrative, incentivi, sistemi premiali, dotazioni di sicurezza, assicurazioni, formazione e molti altri diritti, mantenendo allo stesso tempo la flessibilità e la premialità che cercano i lavoratori del settore. Il CCNL è stato elaborato nel solco del “decreto rider”

Si tratta di un passo fondamentale per lo sviluppo del food delivery che consentirà ai rider di continuare a lavorare secondo le proprie esigenze, alle società di impegnarsi per la crescita sostenibile del settore e agli esercizi commerciali partner di cogliere le crescenti opportunità legate al delivery.

Cosa prevede il contratto per i rider

Il contratto appena firmato prevede:

  • compenso minimo pari a 10 euro all’ora;
  • indennità integrative pari al 10% (lavoro notturno), 15% (festivo) e 20% (maltempo);
  • incentivo orario pari a 7 euro, anche nel caso di assenza di proposte di lavoro, per i primi 4 mesi dall’apertura del servizio presso una nuova città;
  • sistema premiale, pari a 600 euro ogni 2.000 consegne effettuate;
  • dotazioni di sicurezza a carico delle piattaforme quali indumenti ad alta visibilità e casco per chi va in bici, che saranno sostituite rispettivamente ogni 1.500 e 4.000 consegne;
  • coperture assicurative contro gli infortuni (INAIL) e per danni contro terzi;
  • formazione con particolare riferimento a sicurezza stradale e alla sicurezza nel trasporto degli alimenti;
  • divieto di discriminazione, pari opportunità e tutela della privacy, principi che caratterizzeranno il funzionamento dei sistemi tecnologici delle singole piattaforme;
  • contrasto al caporalato e al lavoro irregolare, ovvero un insieme di iniziative per contrastare la criminalità;
  • diritti sindacali, ovvero una quantità stabilita di giornate e di ore destinate ai rider che assumono il ruolo di dirigenti sindacali.

Non è tutto oro quello che luccica

A ben guardare, però, l`operazione Ugl – Assodelivery è una finta operazione di miglioramento delle condizioni di lavoro dei rider.

Lo dichiarano in una nota congiunta Cgil, Cisl e Uil annunciando che intendono intraprendere “tutte le azioni possibili, dallo sciopero, alle vertenze legali per contrastare l`applicazione di questo contratto“. Per i sindacati si tratta di un atteggiamento

inaccettabile e incomprensibile di Assodelivery ha portato alla sottoscrizione di un contratto per i Riders con la Ugl, pur in presenza di una interlocuzione ed un tavolo sindacale aperto a luglio presso il ministero del Lavoro ed aggiornato a settembre. Assodelivery con le sue associate non hanno mai voluto riconoscere il contratto collettivo della logistica per i Riders, sottoscritto dalle nostre categorie di riferimento nel 2018, che individua diritti e tutele molto più vantaggiosi per i lavoratori“.

I riders restano lavoratori precari

Mancano ancora adeguate garanzie per i riders. Secondo le tre sigle sindacali maggiori, con questo contratto non si migliora l’occupazione, la qualità del lavoro e il rafforzamento dei diritti e delle tutele.

Ci troviamo di fronte a un testo che riconduce al cottimo l`attività di queste lavoratrici e lavoratori, anche riguardo la fornitura dei dispositivi di protezione individuale. Lo scambio del contratto sottoscritto tra Assodelivery e Ugl è che questi lavoratori rimangano autonomi.

Ossia collaboratori occasionali e partite iva, senza nessuna possibilità di avere un’occupazione stabile. In altri termini si tratta di un`operazione che prevede un basso salario in cambio di maggiore precarietà! Ciò consentirà alle varie Glovo, Just Eat, Uber Eat di continuare a disporre di una manodopera potenzialmente infinita, facilmente sostituibile. Scaricando sui lavoratori il proprio vantaggio fiscale e contributivo.

Mancano le tutele principali

Con questo contratto, ai riders non verranno retribuite malattia, tredicesima, ferie e la maternità. Inoltre, potranno essere licenziati. E quando avranno raggiunto il tetto retributivo massimo per le collaborazioni occasionali (5.000 euro annui) potranno riconsegnare i loro nuovi dispositivi di lavoro generosamente concessi in virtù dell’accordo.

Per le tre sigle sindacali chiedono al Ministero del lavoro di intervenire in merito. L’accordo appena siglato consente ai datori di lavoro di rafforzare la loro posizione di sfruttamento della manodopera. E al contempo non viene risolto il problema occupazionale.