Il numero dei lavoratori precari e stagisti a 50 anni è raddoppiato: questa platea è costituita non solo dai lavoratori giovani.

Il contratto di lavoro che prevede l’inserimento formativo è utilizzato anche per fasce di età superiori: si tratta di una soluzione conveniente per le aziende che accedono a regimi fiscali agevolati.

I contratti di stage non sono esclusivi per i giovani, ma possono essere sottoscritti a chiunque abbia concluso il ciclo di studi e siano trascorsi meno di dodici mesi dal conseguimento del titolo.

Ciò comporta che lo stage lavorativo possa essere svolto di fatto a qualsiasi età, anche per gli over 35 anni e per i cinquantenni.

Le aziende possono assumere uno stagista con contratto di apprendistato o indeterminato e poter beneficiare delle agevolazioni fiscali.

Lavoro precario e Stage a 50 anni: in incremento questa forma di lavoro

Anche i cinquantenni lavorano con contratti di stage, e anche se può sembrare una situazione paradossale, i dati confermano il trend.

Negli ultimi anni il numero degli stagisti over 50enni è aumentato, mentre è diminuito il numero di stagisti giovani.

Gli stage per i giovani sono di due tipologie:

  • stage curriculari sono offerti da aziende che si prestano a formare sul campo gli studenti universitari. Non è prevista alcuna forma di retribuzione per questo tipo di stage,
  • stage extracurriculari proposti a chi ha già concluso gli studi.

Uno stage a 50 anni, a meno di casistiche particolari che possono riguardare persone adulte con fragilità psichiche, o con dipendenze da alcol o da altre sostanze, è piuttosto umiliante.

Anche nei casi di riconversione professionale è fondamentale seguire corsi di formazione professionale ad hoc.

Ai cinquantenni coinvolti in stage non vengono pagati i contributi; pertanto, nella posizione previdenziale si creerà un buco contributivo, che costituirà un problema rilevante quando la persona andrà in pensione.

Lo stage è un lavoro?

Lo stage non è assolutamente un lavoro, ma è spesso abusato per sfruttare giovani e meno giovani a costo zero, sostituendo lavoro dipendente e lasciando gli stagisti senza futuro.

Riportiamo la storia di Annamaria Petricone: come riporta Donna Moderna la sua storia incrocia quella dell’Italia e delle sue occasioni mancate.

Per 8 anni è stata una dipendente di Alitalia, si occupava di amministrazione del personale, ma in uno dei tanti “salvataggi” è stata licenziata.

“Dopo la laurea in Economia ho fatto la mia gavetta. Poi sono stata assunta in Alitalia, per me era un approdo naturale, la ricompensa alle rinunce dei miei genitori.

[…] Ho pensato che avrei trovato un altro lavoro, che l’Italia intanto si sarebbe ripresa. C’è stato il tirocinio di formazione, poi di completamento, poi di perfezionamento e io sono ancora qui”.