Il part time senza limiti di orario può essere un’alternativa ai voucher per il lavoro estivo 2017? Si cerca una soluzione alternativa ai buoni Inps dopo essere rimasti “orfani” di questo strumento per i lavori accessori. Può essere questa?

Secondo quanto emerge da un’analisi del del Ccnl intersettoriale commercio, terziario, servizi, pubblici esercizi e turismo di Cifa e Confsal proprio il part time senza limiti di orario, in alcune circostanze, potrebbe eguagliare la flessibilità dei voucher Inps. Ad esempio, ricorrendo a questa forma contrattuale, è possibile assumere un dipendente e chiedergli di lavorare soltanto un giorno alla settimana, oppure soltanto per alcune settimane nel mese, o, ancora, per alcuni mesi nell’arco dell’anno.

Il contratto collettivo intersettoriale, infatti, prevede una disciplina del lavoro a tempo parziale che non richiede orario minimo.
Il vantaggio in termini di flessibilità per l’azienda è evidente: il datore di lavoro non dovrà ricorrere ad altri strumenti più costosi o che sottostanno a più severe limitazioni, come il contratto a chiamata (escluso per lavoratori over 24 o under 55), oppure il contratto di somministrazione (che comporta costi aggiuntivi).

Part time senza limiti di orario meglio dei nuovi PrestO?

Si è parlato molto di recente dei nuovi PrestO, i contratti di prestazione occasionale, papabili sostituiti dei voucher. Ma, a ben vedere, anche questi ultimi contengono numerosi “paletti”: non possono infatti essere utilizzati dalle aziende con oltre 5 dipendenti o operanti in alcuni settori specifici, non possono superare le 280 ore annue, né i 2500 euro annui di compensi per singolo prestatore o 5.000 euro di compensi annui totali.

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Part time senza limiti di orario: limiti e regole

E’ quindi forse proprio questa l’alternativa più conveniente ai voucher Inps. Ma questo non deve far pensare che il part time senza limiti di orario non abbia paletti o restrizioni.

Pur non dovendo prevedere un orario minimo, questi contratti infatti devono in ogni caso indicare una precisa collocazione delle ore di lavoro. Si possono in ogni casi inserire nel contratto clausole elastiche per estendere le ore di lavoro purché previste da patto scritto e con previsione contestuale di maggiorazione della retribuzione pari almeno al 15% (a meno che non si tratti di una modifica voluta dal lavoratore stesso oppure di modifica strutturale).