Ancora pochi giorni di tempo per la domanda di pensione anticipata per i lavoratori precoci. Scade infatti il 1 marzo 2021 la finestra utile per presentare all’Inps domanda di certificazione del diritto alla pensione.

Un passaggio necessario per poi richiedere la pensione una volta appurata la sussistenza dei requisiti necessari. Fra questi, lo ricordiamo, bisogna possedere almeno 12 mesi di contribuzione prima del compimento del 19 esimo anno di età. I così detti lavoratori precoci.

Lavoratori precoci, domanda entro il 1 marzo per la pensione

Fra gli altri requisiti, i lavoratori precoci che intendo accedere a questa forma di pensionamento anticipato devono aver versato almeno 41 anni di contributi.

In gergo si parla di quota 41. La domanda da presentare all’Inps entro il 1 marzo 2021 serve appunto ad accertare la sussistenza di detti requisiti e non è necessaria l’interruzione del rapporto di lavoro.

Soddisfatto anche questo requisito, l’Inps concede la pensione anticipata ai lavoratori meritevoli di maggior tutela previdenziale. E cioè a tutti coloro che abbiano iniziato a lavorare presto, in età precoce, magari rinunciando a percorsi formativi o di studio per necessità economiche.

La finestra d’uscita per la pensione lavoratori precoci si apre 3 mesi dopo la maturazione del requisito contributivo, cioè dopo il versamento effettivo di 2.132 settimane.

Requisiti lavoratori precoci

Tuttavia aver lavorato almeno 12 mesi prima dei 19 anni di età e aver versato 41 anni di contribuzione durante la vita lavorativa non basta. Per beneficiare del diritto alla pensione con quota 41 è necessario far valere anche uno stato precario o di disagio sociale e cioè:

  • trovarsi in stato di disoccupazione a seguito di perdita involontaria del posto di lavoro e risultare disoccupati da almeno tre mesi dall’evento:
  • assistere da almeno 6 mesi un parente di primo grado o il coniuge affetto da handicap grave;
  • avere capacità lavorativa ridotta accertata ai fini dell’invalidità civile pari o superiore al 74%;
  • svolgere attività lavorative usuranti da almeno 6 anni negli ultimi 7 prima della domanda di pensione;
  • essere lavoratori dipendenti addetti alle attività usuranti o ai lavoratori notturni con almeno 64 notti lavorate l’anno.

I lavori usuranti

Le categorie dei dipendenti addetti ai lavori usuranti sono le seguenti:

  • operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici;
  • conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni;
  • conciatori di pelli e di pellicce;
  • conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante;
  • conduttori di mezzi pesanti e camion;
  • personale delle professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni;
  • addetti all’assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza;
  • insegnanti della scuola dell’infanzia ed educatori degli asili nido;
  • facchini, addetti allo spostamento merci ed assimilati;
  • personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia;
  • operatori ecologici ed altri raccoglitori e separatori di rifiuti;
  • operai dell’agricoltura, della zootecnia e della pesca;
  • pescatori della pesca costiera, in acque interne, in alto mare, dipendenti o soci di cooperative;
  • lavoratori del settore siderurgico di prima e seconda fusione e lavoratori del vetro addetti a lavori ad alte temperature non già ricompresi nella normativa del d.lgs.67/2011;
  • marittimi imbarcati a bordo e personale viaggiante dei trasporti marini e in acque interne.

Domanda di pensione e finestra d’uscita

La domanda di pensione precoce va presentata entro il 1 marzo 2021.

Si tratta per la precisione di una domanda di verifica dei requisiti da parte dell’Inps a cui seguirà poi la domanda vera e propria di pensione se il beneficio verrà accordato.

Oltre tale data la domanda di verifica sarà comunque accettata, ma non è detto che l’Inps poi riconosca la pensione. L’accettazione delle istanze è riconosciuta, infatti, solo nell’ambito di specifici vincoli di bilancio annuali. Pertanto se i fondi sono insufficienti, il pensionando, potrebbe subire un posticipo nella decorrenza della pensione.