Lavorare per Amazon, a quanto sembra, non è proprio un idillio e a raccontarlo è un fattorino costretto a consegnare fino a 200 pacchi al giorni guidato da un algoritmo.

200 pacchi al giorno da consegnare, per circa 150 fermate (tenendo conto di chi deve ricevere più di un pacco), si inizia all’alba a girare per la città il più velocemente possibile anche per colpa di Amazon Prime che richiede consegne in 2 ore per chi paga.

I fattorini sono guidati da un algoritmo che decide per loro rotte e tempi che dovranno impiegare per ogni consegna.

Purtroppo l’algoritmo non tiene conto degli imprevisti come il traffico, i semafori rossi  e altri contrattempi che possono capitare a chi guida.

L’algoritmo, quindi, in base alla distanza calcola i tempi di percorrenza senza tenere conto che se la consegna è all’ora di punta i tempi possono raddoppiare e anche triplicarsi. E proprio per questo i fattorini, che di norma hanno tra i 30 e 50 anni, possono impiegare anche 2 o 3 ore in più rispetto a quelle stimate dall’algoritmo, e spesso sono costretti a saltare la pausa pranzo che gli spetta di 30 minuti.

Amazon precisa che i fattorini non sono dipendenti dell’azienda, ma ci si affida a terze parti per le consegne: l’azienda fornisce soltanto un cellulare e un software di navigazione, l’algoritmo appunto. Amazon precisa che non ci si deve attenere per forza ai tempi dell’algoritmo e che serve soltanto per rendere più facili le consegne.

Amazon: un business ancora in espansione

Il business di Amazon non si ferma e l’Italia sembra essere uno dei Paesi con maggiori potenzialità di sviluppo. Dal 2010 ad oggi Amazon ha creato in Italia 2mila posti di lavoro e molti altri se ne creeranno nei prossimi anni se la struttura continuerà ad espandersi.

I fattorini, pur essendo molto grati all’azienda per aver dato loro un lavoro ammettono che, però, è un’attività stressante poiché non permette di pianificare nulla non avendo orari.

Lo stipendio per i fattorini è di 1250 euro netti al mese a cui, però, i driver devono togliere le multe eventualmente prese poiché, a differenza di altri corrieri, non hanno il permesso per entrare nelle zone ZTL, nelle quali i corrieri dovrebbero consegnare percorrendo tratti di strada a piedi e non lo fanno per risparmiare sui tempi già molto stretti.

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