Attenzione perché l’Agenzia delle Entrate scrive agli automobilisti. E, quindi, chi deve pagare? Dato che, con la fine dello stato di emergenza per il Covid-19, da parte dell’Agenzia delle Entrate la macchina della riscossione è ripartita, già da qualche mese a questa parte, a pieno regime.

Non a caso, le cartelle esattoriali sono la risposta. Sul fatto che l’Agenzia delle Entrate scrive agli automobilisti. I quali saranno chiamati a pagare il bollo auto non versato negli anni precedenti.

In quanto, nel frattempo, il debito tributario collegato alla tassa di possesso del veicolo è stato iscritto a ruolo.

L’Agenzia delle Entrate scrive agli automobilisti: chi deve pagare?

Di conseguenza, quando l’Agenzia delle Entrate scrive agli automobilisti occorre attivarsi per evitare poi che le procedure di riscossione forzosa portino a pignoramenti. Ma anche, nella maggioranza dei casi, al fermo amministrativo per il proprio veicolo. Ed in tal caso non si potrà circolare su strada.

In più, quando arriva la cartella esattoriale, proprio perché l’Agenzia delle Entrate scrive agli automobilisti, non sempre l’unica strada percorribile è quella di dover pagare. Vediamo, infatti, di approfondire questo importante aspetto quando arrivano le cartelle esattoriali.

Quando e come opporsi alle cartelle esattoriali. Se la pretesa erariale non è legittima

Quando l’Agenzia delle Entrate scrive agli automobilisti, la cartella esattoriale relativa al debito iscritto a ruolo, per il bollo auto, si può anche impugnare. Ovverosia, l’automobilista potrà presentare ricorso se ritiene la pretesa erariale non legittima. Per esempio, se il bollo auto in realtà è stato pagato.

Oppure se la tassa di possesso non pagata è caduta in prescrizione. Oppure ancora se in realtà il bollo auto non era dovuto in quanto l’automobilista rientrava in uno dei casi di esenzione. Attenzione, inoltre, che come per pagare ci sono dei termini da rispettare pure per impugnare la cartella esattoriale e, quindi, per presentare il ricorso.