In caso di contagio la stanchezza post Covid non può essere cronica. Pur tuttavia, quando spetta la 104 con i relativi benefici ai sensi di legge? Cerchiamo di fare chiarezza al riguardo. Visto che, prima di tutto, c’è da dire che si dice stanchezza cronica, con il diritto alla 104, quando questa dura almeno sei mesi. E quando questa, inoltre, non dipende da malattia o da causa certa. Quindi, la spossatezza post Covid è esclusa.

Nel dettaglio, chiarito che la stanchezza post Covid non può essere cronica, quella che invece può rientrare nella legge 104 è debilitante.

In tutto e per tutto. Ovverosia, è una patologia che tra l’altro può nasconderne altre, e che può pure portare ad avvertire un dolore persistente in molte parti del corpo.

La stanchezza post Covid non può essere cronica: ma quando spetta allora la 104?

In particolare, se la stanchezza post Covid non può essere cronica, quella debilitante può sfociare anche in ansia ed in stati di depressione. Ed in tal caso, dopo aver sostenuto apposita visita medica, può spettare la copertura che è prevista dalla legge 104. Così come è riportato in questo articolo.

Quindi, se la stanchezza post Covid non può essere cronica, per quella debilitante si può arrivare a percentuali di invalidità tali che garantiscono l’accesso alla legge 104. E se poi l’invalidità riconosciuta e certificata è al 100%, allora spetterà, tra l’altro, pure l’assegno di accompagnamento.

Come e quando spetta la legge 104. L’iter da seguire per l’accesso ai benefici di legge

Su come e quando spetta la 104, l’iter da seguire per l’accesso ai benefici di legge, ma non per la stanchezza post Covid come sopra detto, parte dal rivolgersi al proprio medico di base. Per poi presentare la domanda all’INPS anche avvalendosi sul territorio del supporto e dell’assistenza dei patronati.