Intervento sul sistema pensionistico, attraverso il dialogo e il confronto con le parti sociali, volto a garantire un sistema equo e flessibile nell’uscita dal mercato del lavoro.

E’ questa uno dei passaggi fondamentali della programmazione strategica e operativa comunicata dal Mistero del lavoro con la direttiva n°28 del 2022.

Indicazione che lascia ben sperare sul proseguo del confronto tra Governo e Sindacati per la c.d. riforma delle pensioni.

La riforma delle pensioni. A che punto siamo?

Nelle ultime settimane il confronto Governo-Sindacati sulla quesitone riforma delle pensioni ha subito una battuta d’arresto.

Il motivo principale è rappresentato dal sempre più preoccupante conflitto Russia-Ucraina, in considerazione del quale il Governo italiano ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale nonché adottato una serie di interventi volti a contrastare gli effetti economici negativi legati al conflitto. Dunque, l’aumento del costo del carburante, dell’energia elettrica e del gas.

Detto ciò, la questione non è abbandonata. Nel senso che, seppur nel breve non sono previsti incontri Governo-sindacati, è convinzione assoluta di tutte le parti in causa, che la riforma del sistema pensionistico è d’obbligo. Sempre nel rispetto dei vincoli di bilancio.

Però, con molta probabilità la riforma non troverà posto nel DEF. Ciò rischierebbe di rimandare tutto al 2023.

I buoni propositi del Ministero del lavoro

Che il confronto con i sindacati sia un tassello importante nella definizione della riforma delle pensioni lo pensa anche il Ministero del lavoro. Anzi, i buoni propositi sono stati messi nero su bianco con la  la direttiva n°28 del 2022. La direttiva è atto programmatico che individua le linee di azione strategiche e operative per l’anno 2022, che dovranno attenersi a specifici criteri direttivi. Criteri tra i quali rientra l’ntervento sul sistema pensionistico, attraverso il dialogo e il confronto con le parti sociali, volto a garantire un sistema equo e flessibile nell’uscita dal mercato del lavoro.

Indicazione che lascia ben sperare sul proseguo del confronto tra Governo e Sindacati per la riforma delle pensioni.

Con la Direttiva, il Ministro assegna gli obiettivi alle unità dirigenziali di primo livello, e con il Piano della Performance, strumento di pianificazione e programmazione, vengono evidenziati gli obiettivi specifici dell’Amministrazione. I predetti atti hanno la funzione di assicurare il collegamento e la coerenza tra le priorità politiche del Governo e quelle assegnate dal Ministro all’Amministrazione.