Ottenere la pensione pubblica e quella integrativa con il Tfr, ecco la doppietta per un futuro sereno. Perché i lavoratori dipendenti, rispetto a quelli autonomi, hanno sempre un’arma in più per pianificare il proprio futuro in maniera lungimirante. Ovverosia, andando ad integrare la previdenza di base obbligatoria con il Trattamento di fine rapporto.

Nel dettaglio, la pensione pubblica e quella integrativa con il Tfr si ottengono dopo tanti anni di duro lavoro. Ma anche puntando già da giovani occupati a non lasciare il trattamento di fine rapporto in azienda.

La pensione pubblica e quella integrativa con il Tfr, ecco la doppietta per un futuro sereno

La doppietta per un futuro sereno, con la pensione pubblica e con quella integrativa con il Tfr, ha chiaramente i suoi pro e contro. E può essere così vantaggiosa o meno vantaggiosa in base a quelli che sono gli obiettivi del lavoratore e le sue esigenze di spesa. Presenti e soprattutto future.

E questo fermo restando che la pensione pubblica e quella integrativa si possono ottenere anche senza utilizzare il trattamento di fine rapporto. Ovverosia, finanziando i conferimenti nel fondo pensione con soldi propri e mantenendo il Tfr in azienda. Così come è riportato in questo articolo.

Ecco la doppietta per un futuro sereno e quali sono i fattori da valutare

In particolare, per la pensione pubblica e per quella integrativa con il Tfr occorre valutare tanti aspetti. Da quello fiscale agli aspetti di redditività, e passando per la scelta della destinazione del Tfr. Per esempio, chi a fine ciclo lavorativo con il Trattamento di fine rapporto vuole sistemare i figli, per esempio acquistando una casa, è chiaro che la costruzione della pensione integrativa con il Tfr potrebbe non essere, di conseguenza, la scelta migliore. Anche per questo, ai fini della pianificazione della previdenza integrativa, è sempre preferibile in genere valutare il parere di un esperto in materia.