Ape Sociale non è reversibile ai superstiti. L’anticipo pensionistico, infatti, non è una pensione vera e propria, pertanto non vi sono quei presupposti per i quali il trattamento previdenziale possa essere devoluto ai superstiti. In caso di decesso dell’assicurato, quindi, i familiari superstiti non hanno diritto a nulla.

E’ questa una delle caratteristiche penalizzanti di Ape Sociale che pochi conoscono. La legge esclude infatti che si possa accedere alla reversibilità dell’assegno liquidato in anticipo con questo sistema.Tuttavia gli eredi del de cuius possono ottenere la pensione indiretta, ma si tratta di un trattamento completamente diverso da quello previsto per Ape Sociale.

Ape sociale non è reversibile

Ma perché Ape Sociale non è reversibile? Come detto, la prestazione consiste nell’erogazione temporanea di una indennità economica, di uno sorta di scivolo pubblico, pagato dall’Inps a certe categorie di lavoratori in condizioni di disagio o fragilità sociale. Come i disoccupati, gli invalidi, i caregiver o i lavoratori gravosi.

L’Ape Sociale interviene quindi, non come una pensione vera e propria, anche se in genera la si paragona a questa prestazione. La liquidazione di Ape Sociale al raggiungimento dei 63 anni e 5 mesi di età, su domanda dell’interessato, è calcolata sulla base dei contributi versati (almeno 30 anni), ma non è una pensione.

Di fatto non è previsto il pagamento delle tredicesima e c’è un tetto massimo di 1.500 euro lordi mensili. L’assegno non dà nemmeno diritto a contribuzione figurativa. Solo al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia a 67 anni di età la prestazione si trasforma in pensione. Da quel momento diventa a tutti gli effetti reversibile.

Come funziona la pensione indiretta

Quindi cosa succede se il beneficiario di Ape Sociale muore prima che la prestazione si trasformi in pensione? I superstiti aventi diritto alla pensione di reversibilità non hanno diritto a chiedere nulla poiché la prestazione si estingue e viene eliminata.

Il coniuge superstite, i figli e gli altri aventi diritto, possono però richiedere la pensione indiretta.

Questa è riconosciuta nel caso in cui l’assicurato abbia perfezionato 15 anni di anzianità assicurativa e contributiva ovvero 5 anni di anzianità assicurativa e contributiva di cui almeno 3 anni nel quinquennio precedente la data del decesso. Poiché Ape Sociale è erogata a partire da 63 anni e 5 mesi di età con almeno 30 anni di contributi, il requisito sarà sicuramente soddisfatto.

A questo punto il coniuge e/o gli aventi diritto, in caso di decesso del titolare di Ape Sociale, devono presentare domanda di pensione indiretta all’Inps che provvederà a calcolare l’assegno spettante sulla base delle risultante dei contributi versati. Si terrà conto in particolare dell’età del de cuius, ma non dei contributi che saranno quelli fotografati al momento della liquidazione di Ape Sociale e non rivalutati. L’importo della pensione di reversibilità seguirà le regole stabilite dalla legge.

Riassumendo…

  • Ape Sociale non è reversibile ai superstiti perché non è una pensione vera e propria.
  • In caso di decesso del beneficiario gli aventi diritto devono presentare domanda di pensione indiretta.
  • L’assegno erogato con Ape Sociale non è reversibile né tanto meno rivalutabile nel tempo fino a quando non si trasforma in pensione.