“Opzione donna” è una misura di pensionamento anticipato che da anni rappresenta un’alternativa alle soluzioni ordinarie. Anche se rimane sperimentale, la sua conferma annuale è diventata una consuetudine.

Negli ultimi due anni, tuttavia, la misura è stata radicalmente modificata rispetto ai periodi precedenti. Nonostante le modifiche, resta un’opzione ampiamente fruibile per molte lavoratrici, anche a causa del particolare meccanismo della cristallizzazione del diritto, che estende i benefici a più persone di quanto si potrebbe immaginare.

In risposta al numero significativo di lettrici che richiedono delucidazioni su questa misura, offriamo una guida dettagliata, basata su una recente circolare esplicativa dell’INPS, che fornisce i chiarimenti necessari sui requisiti per l’accesso alla pensione anticipata contributiva per le lavoratrici nel 2024.

La nuova guida alla pensione opzione donna dell’INPS, ecco le vere beneficiarie

Opzione donna è stata rinnovata anche per il 2024. Originariamente prevista per scadere il 31 dicembre 2023, la scadenza è ora prorogata al 31 dicembre 2024. Considerando le difficoltà del governo nell’attuare la riforma delle pensioni, è probabile che la misura sarà confermata anche per l’anno successivo.

Nel 2024, però, opzione donna è stata modificata dal governo. L’INPS, con la circolare numero 59 del 3 maggio 2024, ha chiarito alcuni aspetti cruciali di questo strumento di pensionamento anticipato per le donne.

Secondo il documento dell’INPS, le beneficiarie della prestazione nel 2024 sono le lavoratrici che al 31 dicembre 2023 avevano accumulato 35 anni di contributi e avevano un’età anagrafica di almeno 61 anni. Questa età si riduce di un anno per le donne che hanno avuto un figlio e di due anni per quelle che ne hanno avuti più di uno.

Cosa specifica l’INPS nella sua circolare numero 59 del 3 maggio 2024

È evidente che la misura richiede il raggiungimento dei requisiti entro la fine dell’anno precedente. Questo criterio era già valido per la versione 2023, che considerava beneficiarie le lavoratrici che al 31 dicembre 2022 avevano accumulato 35 anni di contributi e avevano un’età anagrafica di almeno 60 anni, con le stesse riduzioni di età per le madri.

Prima ancora, la misura riguardava le lavoratrici dipendenti che al 31 dicembre 2021 avevano completato i 35 anni di contributi e i 58 anni di età, o le lavoratrici autonome che avevano raggiunto i 35 anni di contributi e i 59 anni di età al 31 dicembre 2021.

Ecco altri chiarimenti utili alla pensione anticipata 2024 con opzione donna

L’INPS conferma anche per il 2024 le condizioni aggiuntive necessarie per fruire del trattamento di pensione anticipata previsto da opzione donna. Le interessate devono soddisfare una delle seguenti quattro condizioni:

  • Assistere un parente disabile grave con cui convivono da almeno 6 mesi;
  • Avere un’invalidità certificata superiore al 74%;
  • Essere una lavoratrice licenziata da imprese per le quali è attivo un tavolo di crisi;
  • Essere una lavoratrice dipendente di un’impresa per la quale è attivo il tavolo di risoluzione della crisi aziendale.

Attenzione al ruolo di caregiver, per la pensione bisogna essere in determinate condizioni

Per le cosiddette caregiver, l’INPS specifica che è necessaria una relazione di parentela. Possono accedere ad opzione donna le caregiver che da almeno 6 mesi assistono e convivono con un soggetto disabile grave che può essere:

  • Il coniuge;
  • Un parente di primo grado;
  • Un parente o affine di secondo grado, sotto condizione che l’invalido non abbia coniuge o genitori, oppure che questi ultimi abbiano almeno 70 anni di età o siano anch’essi gravemente invalidi.

Ecco come prendere la pensione nel 2024 con i vecchi requisiti

L’INPS chiarisce anche per le lavoratrici coinvolte in crisi aziendali, sia licenziate che ancora sotto contratto, che l’età di uscita è ridotta di due anni. Ciò significa che possono andare in pensione con opzione donna 2024 se al 31 dicembre 2023 avevano, oltre ai 35 anni di contributi, anche 59 anni di età. Per le lavoratrici con un solo figlio, l’età è fissata a 60 anni, mentre le invalide e le caregiver senza figli possono uscire a 61 anni.

Decorrenza delle prestazioni

Infine, l’INPS nella sua circolare chiarisce la decorrenza della prestazione, che rimane vincolata al meccanismo delle finestre. Specificamente, la finestra è di dodici mesi dalla data di maturazione dei requisiti per le lavoratrici dipendenti, e di diciotto mesi per le lavoratrici autonome. Tuttavia, per le lavoratrici dipendenti e autonome che rientrano nell’AGO (Assicurazione Generale Obbligatoria), la decorrenza non può partire prima del 1° febbraio 2024. E per quelle con trattamento liquidato dalle forme esclusive dell’AGO, non può essere antecedente al 2 gennaio 2024.