L’iter delle domande di Assegno di Inclusione va sempre avanti. Su questo i dubbi dei richiedenti non hanno motivo di esistere. In base alla data di presentazione, la domanda viene lavorata per l’eventuale accoglimento o per l’eventuale reiezione. Ma per quanti sono ancora in attesa di esito, collegandosi al sito dell’INPS si possono trovare diverse diciture di fianco alla loro istanza.

Diciture che adesso l’INPS, con il messaggio n° 684 del 14 febbraio appena trascorso, ha spiegato.

Non lasciando nulla al caso e soprattutto, indicando cosa fare per ogni singola situazione. Che ripetiamo, può essere differente da caso a caso.

La domanda di Assegno di Inclusione accolta, sospesa e respinta, ecco cosa significa e cosa fare

Sono tanti i quesiti che arrivano in redazione in riferimento ai vari stati in cui una domanda di Assegno di Inclusione può trovarsi.

“Volevo chiedervi delucidazioni in merito alla mia domanda di Assegno di Inclusione. Mi trovo ancora con la domanda semplicemente acquisita. Ho presentato domanda il 28 gennaio ma ancora niente. Aspettavo il pagamento il 15 febbraio e non avendo ricevuto nulla, ho controllato sul sito dell’INPS trovando come detto la mia domanda in questo stato. Cosa significa?”

“Salve, mi hanno respinto la domanda di Assegno di Inclusione senza nessuna motivazione. Da cosa può dipendere? Io credo di avere tutti i requisiti, perché prendevo anche il reddito di cittadinanza. Voi sapete cosa può essere accaduto?”

“Mi chiamo Sofia, e ho chiesto l’Assegno di Inclusione. La mia domanda risulta sospesa. Non capisco il perché e se c’è qualcosa da fare dal momento che mi sono pure iscritta in piattaforma e ho sottoscritto il PAD. Il mio ISEE, con marito e due figli piccoli, rientra nei limiti. Così come rientro in tutti gli altri requisiti. Cosa significa domanda sospesa? Devo fare qualcosa?”

“Buon pomeriggio, gentili esperti.

Ho appena trovato sul sito dell’INPS la mia domanda di ADI accolta. Ma non ho ricevuto messaggi dall’INPS e nemmeno dalle Poste per il ritiro della carta di credito con dentro i soldi della ricarica. Come mai a domanda accolta non ho ricevuto nulla? Cosa posso fare?”

Domanda ADI accolta? ecco cosa fare se non arriva il messaggio

Ogni domanda e ogni nucleo familiare fanno storia a parte e non si può dare una spiegazione o trovare una soluzione unica per ogni quesito. In aiuto di quanti si trovano in queste condizioni, ecco il recente e già citato messaggio dell’INPS, dove si parla proprio dei vari stati in cui un richiedente l’ADI può trovare la sua domanda. Il messaggio INPS prima citato presenta una sorta di guida alla lettura di queste diciture che gli interessati possono trovare vicino la loro domanda di ADI quando cercano di verificare lo stato della loro istanza.

Naturalmente per quanti trovano la dicitura accolta, significa che la domanda è andata in porto e che probabilmente, messaggi arrivati o no, alle Poste è lì che aspetta una carta con dentro già i primi soldi. Chi trova questa anomalia a domanda accolta, non deve fare altro che andare alle Poste con il proprio codice fiscale per ritirare la card dell’Assegno di Inclusione.

Discordanze tra nucleo familiare dentro l’ISEE e nucleo familiare nell’ANPR

Chi invece trova la domanda allo stato di acquisita, non deve fare assolutamente nulla, se non attendere un esito della domanda di Assegno di Inclusione ancora appeso. In pratica, l’INPS sta ancora completando l’istruttoria. Per le domande sospese invece, così come possono essere tante le motivazioni della sospensione, così possono essere tante le soluzioni.

In alcuni casi non bisogna fare nulla. Perché l’INPS sta soltanto effettuando controlli più dettagliati per esempio, sulla reale composizione del nucleo familiare.

Significa che per esempio, il nucleo familiare riportato nell’ISEE del richiedente, e prelevato dalla DSU che lo stesso ha presentato, non coincide con quello presente nell’Anagrafe della Popolazione Residente (ANPR). In questo caso al richiedente non viene chiesto alcun adempimento. Bisogna solo pazientare.

Domanda Assegno di Inclusione sospesa per discordanze patrimoniali e reddituali, come comportarsi?

Quindi, se la sospensione parte da discordanze sul nucleo familiare, il richiedente l’ADI non deve fare nulla. Infatti in alcuni casi i nuclei familiari ai fini ISEE non coincidano con quelli dello stato di famiglia presente in ANPR, ma alla fine in molti casi sono da ritenere corretti. L’INPS quindi prende solo ulteriore tempo per completare l’istruttoria.

Se invece la sospensione è motivata dall’INPS per problematiche relative ad omissioni e difformità che partono dall’Agenzia delle Entrate, tutto cambia. Parliamo di discordanze nel patrimonio mobiliare dichiarato in DSU, oppure sui redditi dichiarati e riportati sull’ISEE, l’INPS invierà una comunicazione al contribuente. Con la richiesta di chiarimenti che possono portare alla necessità di correggere la DSU, di rifarla da capo o semplicemente di produrre le pezze giustificative all’anomalia riscontrata.

Una operazione a cui sarà chiamato il contribuente. E da espletare entro 60 giorni dalla comunicazione dell’INPS. A operazione completata la domanda potrebbe essere sbloccata, quindi accettata se i requisiti sono soddisfatti, oppure in caso contrario, respinta.

La presa in carico dei servizi sociali e sanitari

Un altro caso di sospensione della domanda di Assegno di Inclusione è quello relativo a richiedenti o componenti il nucleo familiare che sono stati presi in cura dai servizi sanitari delle ASL o dai servizi sociali del Comune. Anche in questo caso il contribuente non deve fare nulla. Probabilmente manca ancora la conferma della presa in carico da parte della struttura ASL o del Comune.

Al riguardo va detto che solo da pochi giorni l’INPS ha rilasciato l’applicativo che queste strutture possono usare per comunicare questi dati allo stesso Istituto.

Probabilmente è questione di giorni e la domanda verrà sbloccata, anche in questo caso, con l’eventuale approvazione o con la reiezione.

Domanda di Assegno di Inclusione respinta, cosa fare?

Quando invece la domanda si trova allo stato di “respinta”, significa che l’INPS ha ritenuto senza i requisiti utili il richiedente. Se quest’ultimo ritiene ingiustificata la reiezione della domanda, potrà presentare ricorso all’INPS entro 30 giorni. Motivando il ricorso con qualsiasi documento che provi come la decisione dell’INPS sia stata erronea.

Naturalmente se la domanda è stata presentata da soggetti al di sotto dei 60 anni di età, non invalidi e nemmeno presi in carico dai servizi sociali, è inutile il ricorso. Perché si tratta di soggetti che non rientrano nel perimetro dell’Assegno di Inclusione.