Finalmente definiti i requisiti e le modalità per l’ingresso e il soggiorno dei cittadini di Stati non appartenenti all’Unione europea che svolgono un’attività lavorativa altamente qualificata grazie all’utilizzo di strumenti tecnologici che consentono di lavorare da remoto. Si tratta di quelli che sono definiti c.d. nomadi digitali.

Dunque, la possibilità di soggiornare a lungo nel nostro Paese per coloro che intendano sfruttare la possibilità di lavoro da remoto. Un permesso di soggiorno di durate maggiore rispetto a quello ordinario per turisti.

Pertanto, un permesso di durate superiore a 90 giorni.

Ricordiamo che la legge sul visto da nomadi digitali è il decreto-legge n. 4/2022 Allo stesso tempo veniva rimandato ad un futuro decreto del Ministero dell’Interno la definizione delle modalità di rilascio. Il provvedimento attuativo è arrivato. Si tratta del decreto interministeriale 29 febbraio 2024 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 4 aprile 2024.

I requisiti per il permesso di soggiorno lungo

Le regole sul permesso di soggiorno nomadi digitali, stabiliscono che a tal fine è necessario che in capo al soggetto richiedente siano verificati tutti i seguenti requisiti:

  • disporre di un reddito minimo annuo derivante da fonti lecite non inferiore al triplo del livello minimo previsto per l’esenzione dalla partecipazione alla spesa sanitaria (dunque, non inferiore a 8.500 euro);
  • disporre di una assicurazione sanitaria per cure mediche e ricovero ospedaliero valida per il territorio nazionale e per il periodo del soggiorno;
  • disporre di una idonea documentazione relativa alle modalità di sistemazione alloggiativa (ad esempio contratto di affitto);
  • dimostrare un’esperienza pregressa di almeno sei mesi nell’ambito dell’attività lavorativa da svolgere come nomade digitale o lavoratore da remoto;
  • presentare il contratto di lavoro o collaborazione o la relativa offerta vincolante, se lavoratori da remoto, per lo svolgimento dell’attività lavorativa;
  • essere cittadini Extra-UE o provenire da un paese che non rientra nell’UE.

Nomadi digitali: la procedura per il permesso di soggiorno

Il decreto attuativo sul permesso di soggiorno nomadi digitali, dice che il permesso deve essere richiesto direttamente alla questura della provincia in cui lo straniero si trova.

Ciò deve farsi, con procedura informatica, entro 8 giorni lavorativi dall’ingresso i Italia.

Sarà rilasciato per un periodo non superiore a 1 anno. Sarà rinnovabile annualmente se permangono le condizioni e i requisiti che ne hanno consentito il rilascio.

Il permesso di soggiorno non è rilasciato o, se già rilasciato, sarà revocato laddove vengano meno i requisiti o le condizioni che ne hanno determinato il rilascio. Inoltre, non sarà rilasciato e il visto di ingresso sarà revocato, se, all’esito delle verifiche svolte dalla questura competente, il datore di lavoro risulti condannato negli ultimi cinque anni per reati di cui all’art. 22, comma 5-bis, del testo unico sull’immigrazione. Si tratta in particolare di reati di

  • favoreggiamento dell’immigrazione clandestina verso l’Italia e dell’emigrazione clandestina dall’Italia verso altri Stati o per reati diretti al reclutamento di persone da destinare alla prostituzione o allo sfruttamento della prostituzione o di minori da impiegare in attività illecite;
  • intermediazione illecita e sfruttamento al lavoro.

Riassumendo…

  • Definite le modalità di richiesta e rilascio del permesso di soggiorno per i c.d. nomadi digitali
  • si tratta dei lavoratori stranieri che vogliono lavorare da remoto in Italia
  • in tal caso, nel rispetto di certi requisiti, è possibile avere il permesso di soggiorno lungo.