Oggi la famiglia non può fare a meno di avere l’ISEE. Questo perché il legislatore ormai lega il diritto di accesso a prestazioni sociali e assistenziali a questo valore. Ne sono un esempio il bonus psicologo e l’assegno unico. Lo è anche è il reddito di cittadinanza.

L’acronimo ISEE sta per “Indicatore della situazione economica equivalente”. In parole povere è un indicatore che misura il livello di povertà o di ricchezza di un nucleo familiare. Si concretizza in un valore che viene fuori dall’elaborazione di alcuni dati che il cittadino deve indicare nella DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica).

In particolare, in tale DSU occorre riportare i dati reddituali e patrimoniali di ogni componente il nucleo familiare. I dati patrimoniali riguardano sia il patrimonio immobiliare (case, terreni, ecc.) sia mobiliare (giacenza media di conti correnti, libretti postali, valore di titoli, ecc.).

Questi dati devono riferirsi a due anni prima. Quindi, ad esempio, per l’ISEE 2023, nella DSU occorre dichiarare i dati reddituali e patrimoniali riferiti al 31 dicembre 2021. Il nucleo familiare di riferimento deve essere quello in essere al momento in cui si presenta la DSU.

ISEE precompilato, novità legge di bilancio 2023

La DSU per avere l’ISEE la si può presentare a un CAF, Patronato o anche direttamente all’INPS (attraverso l’apposito servizio). A gestire l’ISEE, infatti, è sempre l’INPS. È quest’ultimo a elaborarlo e rilasciare la relativa attestazione.

L’INPS mette a disposizione dei cittadini anche l’ISEE precompilato. O meglio una DSU precompilata (quindi, con dati già precaricati che poi il cittadino deve confermare). Il cittadino può accedervi solo previa autenticazione tramite credenziali SPID, CIE (Carta identità elettronica) o CNS (Carta nazionale servizi).

La Legge di bilancio 2023 è intervenuta con una importante novità. In pratica si stabilisce che, dal 1° luglio 2023 la presentazione della DSU da parte del cittadino prioritariamente dovrà avvenire in modalità precompilata fermo restando la possibilità di presentare la DSU nella modalità ordinaria.

Quindi, fino al 30 giugno 2023, la strada preferenziale resta la DSU ordinaria, mentre quella precompilata è facoltativa. Dal 1° luglio 2023, invece, chi ha necessità di avere l’ISEE dovrà prima vedere come fare ad avere quello precompilato. Se non ci riesce prova la strada ordinaria (quindi, ad esempio, DSU ordinaria tramite CAF).

Dove trovare il precompilato

Per l’ISEE precompilato l’INPS ha un’apposita sezione dedicata. Il richiedente l’ISEE quindi accede con le proprie credenziali. Poi procede all’acquisizione della DSU. Questo significa

  • sottoscrizione del nucleo e richiesta dei dati precompilati
  • conferma o modifica dei dati precompilati.

Solo dopo queste operazioni l’INPS rilascerà l’attestazione ISEE.

Nella sezione è presente anche la funzione di verifica, che permette di verificare lo stato della propria precompilata in corso di elaborazione.

Per completezza informativa ricordiamo che l’ISEE precompilato (ma anche quello ordinario) scade al 31 dicembre di ogni anno. Ciò anche se fatto in corso di anno. Quindi, un ISEE 2023 fatto a gennaio 2023 sarà valido fino al 31 dicembre 2023 al pari di un ISEE 2023 fatto a novembre 2023. Ne consegue con ogni anno bisogna rinnovarlo.