“Il piacere di farcela è un piacere molto intenso, molto antico e più stabile e profondo di quello dato da vincere (anche se la nostra società enfatizza quest’ultimo a spese del primo): la felicità del bambino che impara ad andare in bicicletta senza rotelle, quella del tapascione, il maratoneta dilettante, che riesce a portare a termine, provato, distrutto, sfigurato dalla fatica, l’ambita prima maratona; il paracadutista, l’apneista, l’alpinista che dichiarano: ‘volevo provare i miei limiti’….“, afferma Pietro Trabucchi.

Tanti sono i limiti che ognuno di noi ha e che desideriamo superare. Tra questi si annoverano anche le piccole sfide con la burocrazia. Quest’ultima, infatti, si rivela essere spesso particolarmente farraginosa, tanto da non sapere cosa fare e rischiare addirittura di perdere la possibilità di accedere ad alcune agevolazioni. Ne è un chiaro esempio la Dsu ai fini  Isee che deve essere presentata rispettando determinate modalità e tempistiche. Ecco come fare.

Isee, chi deve presentare la Dsu e come fare

Per poter ottenere il certificato dell’Indicatore della situazione economica equivalente bisogna presentare la Dsu, ovvero la Dichiarazione sostitutiva Unica. Quest’ultima racchiude i dati reddituali e patrimoniali di un nucleo famigliare, permettendo di ottenere una chiara rappresentazione della situazione economica di una famiglia. Ebbene, l’Isee si rivela essere il parametro di riferimento per poter accedere a varie agevolazioni. Più basso è il suo valore, maggiore sarà il numero di bonus a cui poter accedere.

Per questo motivo a dover presentare la Dsu sono tutti coloro che desiderano accedere ai vari contributi e bonus erogati a sostegno delle famiglie con redditi bassi. Tra questi si annoverano l’assegno unico, la carta acquisti, ma anche l’esenzione dal ticket sanitario. Per compilare la Dsu si devono presentare vari documenti come, ad esempio, il saldo e la giacenza media del proprio conto corrente.

Come si legge sul sito dell’Inps:

“I dati contenuti nella DSU sono in parte autodichiarati (come i dati anagrafici e i beni patrimoniali posseduti al 31 dicembre del secondo anno precedente a quello di presentazione della dichiarazione) e in parte acquisiti dall’Agenzia delle Entrate (reddito complessivo ai fini IRPEF) e da INPS (trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, erogati dall’INPS per ragioni diverse dalla condizione di disabilità e non rientranti nel reddito complessivo ai fini IRPEF). Per le informazioni autodichiarate, il soggetto che compila la DSU si assume la responsabilità, anche penale, di quanto dichiarato”.

Al fine di compilare la dichiarazione della Dsu è possibile rivolgersi a un Caf o patronato. In alternativa è possibile usufruire dell’apposito servizio disponibile sul sito dell’Inps e inviare apposita richiesta.