Gentile Redazione,

 sono obeso e soffro di apnea, uso il ventilatore, volevo chiedere che percentuale di invalidità viene riconosciuta,

grazie e buona serata

Salvatore

Per rispondere al quesito di Salvatore dobbiamo prendere in esame due diverse patologie: da una parte l’obesità e dall’altra le apnee notturne.

Obesita e invalidità: non spetta?

Anche se l’obesità è una patologia che colpisce moltissime persone, tale condizione, a volte talmente invalidante da impedire lo svolgimento di incombenze quotidiane, non viene ritenuta sufficiente al riconoscimento dell’assegno di invalidità se non quando l’invalidità non raggiunga una percentuale pari o superiore al 74%.

  Fino ad oggi alle persone obese era riconosciuta una percentuale di invalidità compresa tra il 35 e il 40%, tali percentuali, però si riferiscono soltanto a persone con un indice di massa corporeo compreso tra 35 e 40”. Ma esistono forme di obesità più gravi che hanno un accumulo adiposo che portano ad altre disfunzioni e in questi casi, quindi, bisogna svincolarsi dai limiti tabellari per riconoscere anche invalidità più elevate. Secondo la Corte di Cassazione, in merito, quindi, esistono delle situazioni che richiedono un’indagine diretta che si svincoli dai limiti tabellari e che prendano in esame anche le altre patologie derivanti dal peso corporeo troppo elevato.

Apnee e invalidità: quanto e cosa spetta?

Per coloro che, affetti da apnee notturne, sono costretti all’utilizzo del CPAP, un ausilio per aiutare nella respirazione, solitamente viene riconosciuta un’invalidità pari al 34% ed in quel caso si ha diritto ad avere gli ausili di cui si ha bisogno a carico dell’ASL. Per farsi riconoscere lo stato di invalidità, però, ci si dovrà rivolgere al medico curante che con la procedura telematica dovrà compilare la parte sanitaria della richiesta.

L’interessato successivamente dovrà recarsi presso un Caf o un patronato con tutta la documentazione necessaria e il certificato medico.

Sarà, quindi, il Caf o il patronato ad inoltrare la domanda all’Inps che nel giro di un paio di mesi convocherà l’interessato per una visita presso una Commissione Medica che valuterà l’effettiva percentuale di invalidità del richiedente.

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