Gentile redazione,

sono un giovane balbuziente e questo problema mi fa riscontrare molte difficoltà nell’essere assunto in lavori per i quali, sarei anche qualificato: già nei colloqui di lavoro, infatti, il mio problema risulta molto evidente soprattutto a causa dell’ansia che il colloquio stesso comporta e che aumenta le balbuzie. Ho diritto a rientrare nelle categorie protette per avere una qualche facilitazione nell’assunzione?

Giorgio da Battipaglia

Anche se le balbuzie sono indubbiamente invalidanti non sempre consentono a chi ha questo “deficit” di avere l’invalidità civile.

Le balbuzie provocano difficoltà nell’esprimersi ma, anche se non sempre è facile per il balbuziente trovare un lavoro, si può dire che non è impossibile. Sicuramente il balbuziente non potrà essere messo a rispondere al telefono, a curare i rapporti con i clienti, non potrà lavorare in uno studio professionale. Lo stato e l’entità dell’invalidità provocata dalla balbuzia spetta ad una commissione medica della Asl. L’interessato dovrà compilare la richiesta allegando la documentazione medica in suo possesso. La commissione, poi, valuterà il grado di invalidità che la patologia comporta di soggetto in soggetto.

Per ottenere l’invalidità civile, però, ed entrare nelle categorie protette, è necessario raggiungere un’invalidità pari o superiore al 46%. Con percentuali inferiori non si ha diritto ad alcun vantaggio e non si può entrare nelle categorie protette.

Il solo balbettare, tra l’altro, quasi mai garantisce un’invalidità superiore al 46% e se il balbuziente vuol rientrare nelle categorie protette, per avere un trattamento di favore in eventuali assunzioni, dovrà dimostrare di avere oltre alle difficoltà di espressione anche altre ragioni invalidanti.

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