Nel contesto attuale delle politiche di welfare, il governo italiano ha intensificato gli sforzi per supportare le famiglie, con un’attenzione particolare rivolta alle madri lavoratrici. La manovra di bilancio del 2024 vede l’introduzione di una misura significativa. Il “bonus mamma” che rappresenta un passo importante nel sostegno di questa demografia fondamentale.

Il “bonus mamma” è pensato per offrire un supporto concreto a tutte le madri impegnate nel mercato lavorativo, inclusi coloro che servono nelle forze armate o nell’amministrazione pubblica.

Questo sostegno si manifesta attraverso un’esenzione totale dai contributi previdenziali, un beneficio applicato direttamente sul salario mensile della lavoratrice. L’obiettivo è duplice: alleggerire il carico economico e contribuire alla riduzione delle disparità di genere sul posto di lavoro.

Come averlo

Per quanto riguarda i dettagli di eleggibilità, il bonus è disponibile per le madri di tre o più figli fino al 18° anno di età del figlio minore, e si estende per il periodo del triennio 2024-2026. Inoltre, è accessibile anche alle madri di due figli, ma solo per l’anno 2024 e, comunque, fino al 10° anno di età del figlio minore. Un requisito fondamentale è possedere un contratto di lavoro a tempo indeterminato per poter beneficiare di questa agevolazione.

L’INPS, l’istituto nazionale preposto alla gestione della previdenza sociale, ha sviluppato una serie di istruzioni operative bonus mamma per facilitare l’applicazione di questo esonero. Con la Circolare n. 27 del 2024, l’istituto ha delineato chiaramente i criteri e le modalità con cui le madri lavoratrici possono richiedere e ottenere il bonus. L’agevolazione prevede un tetto massimo di 3.000 euro annui per beneficiaria, mantenendo invariata al 100% l’aliquota per il calcolo delle prestazioni pensionistiche nonostante l’esonero.

Le interessate devono presentare una specifica richiesta al loro datore di lavoro per attivare il bonus. Le madri del settore privato possono farlo tramite un modulo cartaceo denominato “bonus mamma”, mentre quelle della pubblica amministrazione devono utilizzare la piattaforma NoiPA.

Quindi, ad esempio, il bonus mamma militare si chiede tramine NoiPA.

Bonus mamma, l’applicativo INPS per comunicare i dati dei figli

Nella domanda bonus mamma presentata al datore, la lavoratrice inserisce i codici fiscali dei propri figli. Tuttavia, le madri possono comunicare questi dati direttamente all’INPS in un secondo momento. A questo scopo, l’Istituto era chiamato a sviluppare e rendere operativo l’apposito applicativo web.

Ecco, quindi, che l’INPS ha annunciato, con il Messaggio n. 1702 del 6 maggio 2024, il rilascio dell’app “Utility Esonero Lavoratrici Madri”. Questo strumento online permette alle madri lavoratrici che usufruiscono del bonus di comunicare i dati necessari all’ente.

L’accesso all’applicativo è possibile 45 giorni dopo la fine del mese di competenza in cui il datore di lavoro ha inserito per la prima volta il beneficio dell’esonero nel flusso Uniemens. Stabilito anche un termine di scadenza. La lavoratrice ha 7 mesi a disposizione dal primo giorno del mese successivo al mese di competenza in cui il datore di lavoro ha esposto per la prima volta l’esonero nel flusso Uniemens.

È importante sottolineare che l’app non è destinata alla presentazione della domanda iniziale del bonus, che deve essere effettuata direttamente al datore di lavoro. L’applicativo INPS serve esclusivamente per la comunicazione autonoma dei dati aggiuntivi necessari dopo aver inoltrato la richiesta principale. Quindi, laddove nella domanda la lavoratrice non abbia già indicato i dati dei figli.

Riassumendo

  • il “bonus mamma” è stato introdotto nella legge di bilancio 2024, per il periodo 2024-2026
  • l’esonero dai contributi previdenziali è applicato direttamente in busta paga dietro specifica domanda della lavoratrice
  • è valido per madri con contratto a tempo indeterminato e con almeno tre figli, oppure almeno due figli per il 2024.
  • le richieste per il bonus si fanno tramite modulo specifico al datore di lavoro o piattaforma NoiPA (per le lavoratrici della Pubblica Amministrazione)
  • nella domanda occorre indicare i codici fiscali dei figli
  • detti codici fiscali possono essere comunicati anche successivamente all’INPS direttamente dalla lavoratrice
  • l’INPS ha lanciato l’applicativo “Utility Esonero Lavoratrici Madri” per la comunicazione di detti dati.