Le continue misure di supporto alle famiglie volute dal legislatore nel tempo rappresentano una pietra miliare nell’ambito delle politiche sociali e del welfare statale. Recentemente, l’attenzione si è focalizzata sul sostegno alle madri lavoratrici, un gruppo spesso colpito da disparità nel mercato del lavoro e da sfide nella gestione dell’equilibrio tra vita professionale e familiare.

La legge n. 213/2023 (legge di bilancio 2024) offre un ulteriore sostegno concreto a questa categoria. Tra le varie disposizioni introdotte, spicca il c.d.

bonus mamma”, a cui possono accedere anche le lavoratrici “militari” e della pubblica amministrazione in genere.

Un contributo, applicato direttamente in busta paga, destinato a fornire un significativo sollievo finanziario attraverso l’esonero dai contributi previdenziali.

Quanto spetta

Specificamente, la legge di bilancio 2024 ha introdotto la possibilità per le lavoratrici madri (settore privato o pubblico), di domandare al proprio datore di lavoro l’applicazione di un esonero totale dai contributi previdenziali a proprio carico.

La chance è offerta alle lavoratrici madri di tre o più figli fino al compimento del diciottesimo anno di età del figlio minore, estendendosi per il triennio 2024-2026. Il beneficio è richiedibile anche dalle madri di due figli fino al decimo anno di età del figlio minore, per l’anno corrente 2024. Requisito indispensabile è avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato.

L’INPS, in qualità di ente preposto alla gestione della previdenza sociale, ha elaborato una serie di istruzioni operative bonus mamma (Circolare n. 27/E del 2024) per facilitare l’applicazione di questo esonero, delineando chiaramente i criteri e le modalità con cui le lavoratrici possono accedere al beneficio.

L’agevolazione prevede un tetto massimo di 3.000 euro annui per beneficiaria (da riparametrare su base mensile). Si sottolinea che, nonostante l’esonero, l’aliquota per il calcolo delle prestazioni pensionistiche rimane invariata al 100%.

Trovi qui un questionario sul bonus mamma con domanda e risposta.

Bonus mamme, militari e NON: come averlo

Al fine di rendere operativo questo sostegno le lavoratrici madri devono farne specifica richiesta al datore di lavoro. Una domanda che si presenta con il modulo bonus mamma in carta per quelle del settore privato. Invece, per le lavoratrici madri della pubblica amministrazione, NoiPA, il sistema di gestione dei pagamenti per i dipendenti pubblici, sta adeguando le sue funzionalità per garantire che l’esonero venga applicato efficacemente. Lo fa sapere il Ministero Economia e Finanze con il Messaggio n. 035/2024.

Le lavoratrici interessate vengono, quindi, invitate a presentare una domanda presso il proprio Ufficio Amministrativo-contabile, fornendo tutte le informazioni necessarie per la corretta attribuzione del bonus, compreso il codice fiscale dei figli beneficiari.

Con la previsione di implementazione della funzionalità necessaria entro il prossimo mese di aprile, l’esonero diverrà effettivo a partire dalla rata di maggio 2024, retroattivamente dal 1° gennaio 2024.

Riassumendo…

  • la legge di bilancio 2024 ha previsto il bonus mamma
  • si tratta dell’esonero totale della contribuzione previdenziale a carica della lavoratrice madre di tre o più figlio ovvero, solo per il 2024, con due o più figli
  • il beneficio è per un massimo di 3.000 euro annui da riparametrare su base mensile
  • il bonus mamma spetta anche alle militari e altre appartenenti alle forze dell’ordine
  • per averlo bisogna fare domanda al datore di lavoro
  • le dipendenti statali devono fare richiesta tramite NoiPA.