Chi ha percepito la quattordicesima sulla pensione senza averne diritto dovrà restituirla. L’Inps ha iniziato questo mese le operazioni di recupero della mensilità aggiuntiva erogata indebitamente a chi non ne aveva diritto.

Lo precisa lo stesso Istituto di Previdenza Sociale in una nota. Specificando che il recupero riguarda le annualità 2017 e 2018 per le quali si sono concluse le operazioni di verifica e controllo dei redditi dei pensionati.

Il recupero della quattordicesima sulla pensione

Il recupero della quattordicesima – spiega l’Inps – inizierà automaticamente sul cedolino della pensione di ottobre con una trattenuta pari a 1/24 dell’importo totale erogato nel biennio.

Brutte notizie, quindi, per chi pensava di farla franca o di averne diritto indipendentemente dai requisiti stabiliti dalla legge. Come noto, a seguito dell’aggravarsi della crisi pandemica, il recupero delle somme risultate indebite è stato sospeso dall’Inps ed è stato bloccato l’invio delle relative comunicazioni. Ma ora riparte.

Pertanto a partire dal mese di ottobre 2020 l’Inps ha avviato il recupero con trattenuta sulla pensione degli importi indebiti, in 24 rate mensili. Stesso discorso anche circa l’erogazione dell’importo aggiuntivo di 154,94 euro erogato dal 2001 una volta l’anno sulle pensioni più basse (art. 70, Legge n. 388 del 2000) per i mesi di dicembre 2017 e 2018. Tale recupero verrà ora avviato con trattenuta sulla pensione, in 12 rate, a decorrere dal rateo del mese di ottobre 2020.

Chi ha diritto alla quattordicesima

La quattordicesima sulla pensione spetta ai pensionati del settore privato, agli autonomi, agli ex lavoratori del settore dello sport e dello spettacolo professionistico e ai pensionati del comparto pubblico. Tutti però devono aver compiuto i 64 anni di età.

Non solo, bisognerà rispettare determinati requisiti di reddito annuo. Per la misura sarà invece necessario guardare agli anni di contribuzione facendo distinzione fra lavoratori dipendenti e lavoratori autonomi.

La quattordicesima non spetta, poi, ai titolari di pensione di invalidità civile, pensione o assegno sociale, rendite Inail e pensione di guerra.

I limiti di reddito

La regola per la corresponsione della quattordicesima è quella di avere un reddito complessivo fino a un massimo di 1,5 volte il trattamento minimo annuo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti fino al 2016 e fino a 2 volte il trattamento minimo annuo del Fondo lavoratori dipendenti dal 2017.

Più nel dettaglio, il calcolo della quattordicesima avviene in base a due fattori: il primo riguarda il numero degli anni di anzianità contributiva, il secondo in base ai redditi annui. Per quanto riguarda l’anzianità contributiva, si deve tener conto di chi ha fino a 15 anni di contributi versati (autonomi fino a 18 anni). Chi da 15 a 25 anni di contributi (autonomi fino a 28 anni). E chi oltre i 25 anni (autonomi oltre 28 anni).

Quindi, a seconda della fascia di anzianità contributiva di appartenenza, sarà corrisposta una quattordicesima rispettivamente di 437 euro, di 546 euro o di 655 euro per redditi anni lordi fino a 10.003,70 euro. Per redditi annui più alti, ma non oltre i 13.338,26 euro, il pagamento della quattordicesima è per il 2020, a seconda della fascia di anzianità contributiva di appartenenza, pari rispettivamente a 336 euro, 420 euro o 504 euro.

L’Inps normalmente eroga l’assegno in via provvisoria ma poi effettua i controlli sulla base di quanto percepito dal pensionato nel corso dell’anno precedente incrociando i dati anche con quelli dell’Anagrafe Tributaria sulle dichiarazioni dei redditi.