Andare in pensione un anno prima con la quota 103. Ecco le ultimissime sulla riforma strutturale della previdenza pubblica che è attesa a partire dal 2023. Sebbene si tratti per il momento solo di indiscrezioni, ovverosia di ipotesi sul tavolo visto che il dialogo Governo-Sindacati è al momento interrotto. Anche a causa della guerra in Ucraina.

In particolare, per il 2023, andare in pensione un anno prima con la quota 103 significherebbe andare oltre la misura corrente. Che è valida giusto per i 12 mesi del 2022. Ovverosia, la Quota 102 che permette di ritirarsi dal lavoro con 38 anni di contributi previdenziali obbligatori versati.

E con 64 anni di età.

In pensione un anno prima con la quota 103: ultimissime riforma

Nel dettaglio, andare in pensione un anno prima con la quota 103 significherebbe, prima di tutto, evitare il ritorno in auge dello scalone della legge Fornero. Sebbene i requisiti di una quota 103 sarebbero chiaramente più stringenti rispetto alla corrente Quota 102.

Detto questo, andare in pensione un anno prima con la quota 103 resta per ora un’ipotesi. In tutto e per tutto. Anche perché, tra l’altro, ai Sindacati di Cgil, Cisl e Uil non è mai piaciuto il pensionamento anticipato con la rigidità offerta dal sistema delle quote.

Quali alternative rispetto alle anticipate con il sistema delle quote

Ed allora, ci sono alternative rispetto a andare in pensione un anno prima con la quota 103 a partire dal prossimo anno? Un’altra proposta in ballo alternativa c’è ed è la cosiddetta Quota 41 pura. Una misura caldeggiata proprio dai Sindacati. Per permettere il ritiro dal lavoro con 41 anni di contributi versati. Senza vincoli di età e senza altri requisiti da rispettare. Ma ora spetta al Governo italiano battere un colpo dopo la lunga fase di stallo proprio sulla riforma delle pensioni.