Vediamo come sarà modificata la Legge Fornero. Ovverosia, quali sono le proposte sul tavolo per evitare che, a partire dal prossimo anno, torni in auge lo scalone anagrafico della riforma delle pensioni. Quella varata ai tempi del Governo italiano guidato dal senatore a vita Mario Monti.

In particolare, su come sarà modificata la Legge Fornero, non tutti potranno andare in pensione alla stessa età. E questa non sarebbe di certo una sorpresa o una novità. In quanto a contare, immancabilmente, sarà anche il lavoro.

Vediamo allora come, facendo proprio il punto della situazione sulla riforma strutturale della previdenza pubblica che è attesa proprio a partire dal 2023.

Come sarà modificata la Legge Fornero: non tutti in pensione alla stessa età, conta anche il lavoro

In particolare, su come sarà modificata la Legge Fornero c’è da dire, prima di tutto, che nelle ultime settimane si è parlato della Quota 104. Come evoluzione della Quota 102 di quest’anno che, a sua volta, ha sostituito la Quota 100. Il cui triennio sperimentale è andato a scadenza il 31 dicembre del 2021.

Detto questo, su come sarà modificata la Legge Fornero è improbabile che dal prossimo anno possa tornare la flessibilità in uscita a partire dai 62 anni di età. Come peraltro richiesto dai Sindacati di Cgil, Cisl e Uil. Anche perché, tra le proposte sul tavolo, c’è pure la cosiddetta pensione in due tempi. Vediamo allora nel dettaglio come funzionerebbe.

Come funzionerebbe dal prossimo anno la cosiddetta pensione in due tempi

Su come sarà modificata la Legge Fornero, l’ipotesi di pensione in due tempi, proposta dal presidente INPS, prevede la prima quota di pensione, con il contributivo, erogata a 63-64 anni. Per poi prendere il resto della pensione, corrispondente alla parte calcolata con il sistema retributivo, solo a partire dai 67 anni di età.