Per andare in pensione con la contribuzione figurativa, la garanzia giovani è la vera ancora di salvezza. Dato che chi oggi ha dai 30 ai 40 anni, ed è occupato, rischia di non riuscire a maturare i requisiti per l’accesso alla pensione. A causa dei buchi contributivi generati dalla precarietà e da carriere lavorative discontinue.

In particolare, per andare in pensione con la contribuzione figurativa i giovani lavoratori di oggi necessiterebbero di un intervento da parte dello Stato italiano. Che andrebbe a coprire, proprio con i contributi figurativi, i periodi di fermo dal lavoro.

In altre parole, nel passaggio da un contratto di lavoro ad un altro.

In pensione con la contribuzione figurativa. La garanzia giovani è la vera ancora di salvezza

La cosiddetta garanzia giovani, proposta dai Sindacati, è proprio quella che, per andare in pensione con la contribuzione figurativa, rappresenterebbe il salvagente. La vera ancora di salvezza. Per maturare i requisiti di accesso alla pensione. Altrimenti, con pochi anni di contributi versati, si rischierebbe poi di essere tagliati fuori.

Inoltre, sempre in base a quanto proposto dai Sindacati per andare in pensione con la contribuzione figurativa, la pensione di garanzia dovrebbe essere una misura non solo a favore dei giovani. Ma in generale a favore delle categorie di lavoratori maggiormente colpiti dalla precarietà. Così come, nello stesso tempo, per i Sindacati lo Stato italiano dovrebbe riconoscere alle donne, per esempio attraverso uno sconto sulla maturazione dei requisiti per la pensione, il lavoro di cura della famiglia. Anche in base al numero dei figli.

La riforma della previdenza pubblica dopo lo sciopero generale. Parte a breve il tavolo di confronto

Sulla possibilità per i giovani di andare in pensione con la contribuzione figurativa. E per il superamento della legge Fornero. Il tavolo di confronto Governo-Sindacati sta per partire. Il primo incontro, infatti, è fissato per il prossimo 20 dicembre.

Così come è riportato in questo articolo. E fa seguito allo sciopero generale del 16/12 che è stato proclamato dalla Cgil e dalla Uil.