Andare in pensione anticipata nel 2022 è possibile con tanti scivoli. E questo anche perché, nel passaggio dal 2021 al corrente anno, il Governo Draghi non ha varato la riforma strutturale della previdenza pubblica.

Rinviandola sostanzialmente al 2023 sebbene al momento la strada sia ancora in salita. Ad oggi, infatti, la riforma delle pensioni 2023 è l’ultimo dei pensieri del Governo Draghi con tutti questi rischi che l’Italia corre. Dalla crisi energetica agli effetti negativi sull’economia causati dalla guerra in Ucraina.

Di conseguenza, andare in pensione anticipata nel 2022 è possibile con tanti scivoli.

Che sono frutto di proroghe come quelle relative alla conferma per un altro anno dell‘Ape Sociale. Ed anche dell’Opzione Donna.

In pensione anticipata nel 2022 con tanti scivoli, ma questi dal prossimo anno rischiano di sparire

Così come nel 2022, anche se potrebbe avere davvero vita breve, ha fatto il suo debutto la Quota 102. Che è l’evoluzione della Quota 100 con una penalizzazione di due anni per quel che riguarda il requisito anagrafico. Passato da 62 a 64 anni di età.

Nel dettaglio, per la pensione anticipata nel 2022 questo è possibile con tanti scivoli. Ovverosia con Opzione Donna, con l’Ape Sociale e con la Quota 102. Ma senza interventi legislativi ad oggi queste misure spariranno nel 2023. In quanto sono attualmente attive solo per l’anno in corso.

Cosa aspettarsi dal prossimo anno per le misure di ritiro dal lavoro

Ed allora, per la pensione anticipata nel 2022 possibile con tanti scivoli, cosa accadrà invece nel 2023? Al riguardo, se la riforma delle pensioni dovesse andare in porto, dal prossimo anno dovrebbero debuttare le misure di pensionamento anticipato con la flessibilità in uscita e con il ricalcolo dell’assegno INPS con il sistema contributivo. Ma al momento, considerando che il dialogo Governo-Sindacati è sospeso, ogni ipotesi risulta essere alquanto azzardata.