Forse mai, come in questi giorni, un esecutivo si sia trovato di fronte ad una situazione cosi difficile: da un lato bisogna alleggerire la pressione fiscale, che mina il risparmio e la spesa dei cittadini italiani, dall’altro vi è la necessita di trovare quei famosi 23 miliardi di euro, necessari per disinnescare le clausole di salvaguardia Iva, che avrebbero come conseguenza diretta un drastico aumento delle aliquote Iva già apartire dal primo gennaio 2020.
L’approccio che si sta tentando, al fine di soddisfare simultaneamente le 2 necessità, è quello dell’ottenimento di un maggiore gettito in entrata attraverso la lotta all’evasione.


In Italia di soldi da far rientrare ce ne sarebbero decisamente tanti. Secondo un recente report dell’unione Europea, proprio l’Italia è in testa alla classifica dei paesi membri ad aver riportato una maggiore evasione fiscale. Ben 33,5 miliardi di euro sui 134 miliardi totali dell’intera eurozona. In pratica, il nostro paese contribuisce a quasi un quarto dell’evasione totale dell’UE.

Le misure allo studio

Secondo le attuali informazioni pervenute, nel decreto fiscale dovrebbero essere fatte confluire le seguenti proposte:
– Detrazione dei debiti del contribuente, attraverso Modello 730 e Modello Redditi, direttamente dai rimborsi spettanti agli stessi soggetti;
– Proroghe del termine per il pagamento della rottamazioene ter entro il 30 novembre (che slitta a lunedì 2 dicembre), in modo da dare ulteriore tempo ai ritardatari;
– Nuovo regime forfettario, con aliquote e modalità d’accesso differenti. Si legga: “Regime forfettario: agevolazioni proposte dal governo”
– Unificazione Imu e Tasi, che permetterà di Semplificare l’attuale schema impositivo, e di contrastare l’evasione fiscale. Vedi: “Imu e Tasi verso la riunificazione”;
– Lotta contro le compensazioni di crediti inesistenti, attraverso l’adozione di diverse misure descritte in precedenti articoli: “Inps, Inail e Agenzia Delle Entrate uniti contro l’evasione” e “Daspo ai professionisti: chi dovrà pagare”.
Ricordiamo che quelle appena menzionate sono solo delle proposte allo studio dei tecnici del ministero, che potrebbero essere confermate, o meno, con il Prossimo Decreto fiscale.