Imu chiesa. Una questione che negli ultimi giorni ha tenuto banco e acceso polemiche e che il Governo ha pensato di affrontare a suo modo proprio nella concitata giornata di ieri, quando è stata approvata la legge di stabilità 2013.

Imu Chiesa: il Governo dice la sua

Con un comunicato lo stesso Governo ha affermato di aver “preso atto dei rilievi formulati dal Consiglio di Stato nel parere depositato il 4 ottobre 2012, sullo schema di regolamento ministeriale relativo all’applicazione dell’esenzione Imu per gli immobili utilizzati con modalità non commerciali (per il caso di utilizzazione mista ‘indistinta’), ha ritenuto di intervenire integrando la norma primaria, nel punto in cui autorizza l’intervento regolamentare, inserendo anche i requisiti che devono avere le attività per essere definite come non commerciali”.

Nozione di attività svolte con modalità non commerciale

E’ nel decreto sulle autonomie locali, che è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, verrà inserita una norma di legge che “delega” il Governo a chiarire cosa si debba intendere per “attività svolte con modalità non commerciale”, nozione importante questa ai fini della questione Imu chiesa. La definizione di modalità non commerciali è un punto nevralgico per l’applicazione dell’Imu ai beni ecclesiastici, nonché fondazioni e soggetti del terzo settore. Ma le linee guida avranno anche il compito di definire le modalità e le procedure della dichiarazione e gli elementi rilevanti per quantificare il rapporto proporzionale tra attività commerciali e non. Le stesse linee guida che definiranno anche i requisiti, generali e speciali, per poter qualificare come svolte con modalità non commerciali le attività di vario tipo come quelle assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative, sportive.

Esenzione Imu parziale per gli immobili a uso promiscuo

Nelle more dell’emanazione di queste linee guida, le idee del Governo sul’esenzione Imu per i beni della Chiesa sembrano chiare quando afferma due cose.

La prima che l’esenzione Imu è subordinata alla condizione che le attività si svolgano con modalità non commerciali. La seconda, quella più importante, è che per tutto il 2013 si potrà applicare l’esenzione Imu parziale agli immobili a uso promiscuo, cioè utilizzati in parte per attività commerciali e in parte per fini istituzionali.

 

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