L’IMU non è dovuta solo sulle case e altri immobili posseduti in Italia. C’è, infatti, anche l’IMU casa all’estero. Più propriamente in questo caso l’imposta prende il nome di IVIE (Imposta sul valore degli immobili all’estero).

Quindi, chi risiede all’estero e possiede immobili in Italia, su detti immobili deve pagare l’IMU nel nostro Paese. Chi risiede in Italia e possiede immobili sia in Italia che all’estero, paga in Italia l’IMU sugli immobili situati in Italia e paga in Italia anche l’IMU per le case all’estero (ossia l’IVIE).

Proprio l’IVIE potrebbe divenire più pesante dal 2024, per via di un aumento dell’aliquota previsto con la manovra di bilancio 2024. Un incremento che per ora compare nel testo in bozza della finanziaria e che, quindi, dovrà trovare conferma o smentita in quello definitivo che sarà licenziato dal parlamento e che finirà in Gazzetta Ufficiale.

Chi paga l’IVIE

L’IVIE la devono pagare le persone fisiche residenti in Italia che possiedono immobili all’estero. In dettaglio sono soggetti passivi di questa imposta:

  • proprietari di fabbricati, aree fabbricabili e terreni a qualsiasi uso destinati, compresi quelli strumentali per natura o per destinazione destinati ad attività d’impresa o di lavoro autonomo
  • titolari dei diritti reali di usufrutto, uso o abitazione, enfiteusi e superficie sugli stessi
  • concessionari, nel caso di concessione di aree demaniali
  • locatari, per gli immobili, anche da costruire o in corso di costruzione, concessi in locazione finanziaria.

Così come esiste esenzione IMU abitazione principale in Italia, sono esenti dall’IVIE gli immobili adibiti ad abitazione principale (e per le relative pertinenze) di categoria catastale non di lusso (ossia, diversa da A/1, A8 e A/9). Stessa esenzione, per la casa coniugale assegnata al coniuge, a seguito di provvedimento di separazione legale, annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio.

IMU casa all’estero, nel 2024 imposta più alta?

L’IVIE si liquida in dichiarazione dei redditi. Attualmente l’aliquota ordinaria è pari allo 0,76% del valore degli immobili. L’aliquota scende allo 0,4% se trattasi di abitazione principale di categoria catastale di lusso (A/1, A/8 e A9).

L’imposta è calcolata in proporzione alla quota e ai mesi di possesso nell’anno. Si considera per intero il mese nel quale il possesso si è protratto per almeno 15 giorni.

Non è dovuto il pagamento di questa IMU su casa all’estero laddove l’importo complessivo (calcolato a prescindere da quote e periodo di possesso e senza tenere conto delle detrazioni previste per lo scomputo dei crediti di imposta) è inferiore o pari a 200 euro.

Dal 2024, tuttavia, possedere immobili all’estero potrebbe divenire più costoso. Infatti, il testo in bozza della manovra di bilancio del prossimo anno, contiene una misura che stabilisce un innalzamento di 0,3 punti percentuali dell’aliquota IVIE ordinaria. Quindi, si passerebbe dall’attuale 0,76% all’1,06%.

Riassumendo…

  • le persone fisiche residenti in Italia che possiedono immobili all’estero devono pagare nel nostro Paese l’IVIE (imposta sul valore degli immobili all’estero)
  • si tratta di una sorta di IMU su casa all’estero
  • non si paga per l’immobile adibito ad abitazione principale (purché di categoria catastale NON di lusso)
  • attualmente l’IVIE ha un’aliquota dello 0,76% (che scende a 0,4% per l’abitazione principale)
  • il testo in bozza della manovra di bilancio 2024 prevede l’innalzamento dell’aliquota IVIE dallo 0,76% all’1,06%.