In Italia, l’Imposta Municipale Propria, più comunemente nota come IMU, rappresenta una delle principali entrate per i comuni e una tassa inevitabile per molti proprietari di immobili.

L’imposta colpisce il possesso di fabbricati, aree edificabili e terreni agricoli, con alcune significative esenzioni legate alla prima casa, fatta eccezione per gli immobili di lusso. Negli anni, l’IMU ha subito varie modifiche legislative che hanno influenzato sia il carico fiscale per i cittadini sia le finanze locali.

Queste modifiche sono state spesso oggetto di dibattito politico, con promesse elettorali volte a ridurne l’onere e discussioni sulla sua equità e impatto economico.

L’articolo che segue esplora, in sintesi, la struttura attuale dell’IMU, analizzando come si calcola, chi è tenuto al pagamento, le scadenze e le varie deduzioni e agevolazioni disponibili. Il tutto con riferimento al tributo dovuto per l’anno d’imposta 2024.

L’IMU non si paga per l’abitazione principale

L’IMU è l’imposta dovuta da chi è in possesso di immobili in Italia. Per possesso si intende la proprietà oppure altro diritto reale di godimento (usufrutto, enfiteusi, ecc.). L’IMU non è dovuta dall’inquilino o dal comodatario. Con riferimento agli immobili colpiti da tributo, in linea di principio, lo sono:

L’imposta non si paga sull’abitazione principale appartenente a categoria catastale NON di lusso (ossia diverse da A1, A8 e A9) e relative pertinenze (nel limite massimo di tre ciascuna appartenente a categoria C2, C6 e C7). Per le altre abitazioni principali è dovuta, ma c’è una deduzione di 200 euro. Numerosi sono anche i casi di esenzione IMU terreni.

Come si calcola

L’IMU è dovuta per anno solare (12 mesi), sulla base della percentuale e mesi di possesso. Si considera per intero il mese in cui il possesso si è protratto per più della metà dei giorni di cui il mese stesso si compone.

Per i fabbricati, la base imponibile IMU si calcola partendo dalla rendita catastale e si moltiplica per un coefficiente che varia in funzione della categoria catastale. Per i terreni si parte dal reddito dominicale che si moltiplica per 135. Invece, per le aree edificabile la base imponibile è il valore venale in comune commercio al 1° gennaio dell’anno di riferimento.

Alla base imponibile poi si applica l’aliquota IMU specificamente prevista per l’immobile. Le aliquote sono quelle fissate dalla legge e eventualmente modificate dal comune. Quindi, prima di calcolare l’IMU è opportuno consultare la delibera comunale. Le delibere IMU si consultano sul sito del MEF.

Quando e come si paga l’IMU

Il pagamento del tributo avviene in acconto e saldo. L’acconto si paga entro il 16 giugno e il saldo entro il 16 dicembre dello stesso anno. Si può pagare anche in unica soluzione entro il 16 giugno. Se la scadenza è sabato o domenica si passa al primo giorno lavorativo successivo. Pertanto, per l’IMU 2024 le scadenze sono:

  • acconto o unica soluzione – 17 giugno 2024;
  • saldo – 16 dicembre 2024.

Per la scadenza del 17 giugno si applicheranno le aliquote del 2023. Per il saldo di dicembre, invece, le aliquote 2024 se pubblicate sul sito del MEF entro il 28 ottobre 2024, altrimenti anche per il saldo saranno valide le aliquote 2023.

Il versamento si fa con Modello F24 telematico. Solo i NON titolari di partita IVA, se non devono compensare crediti, possono pagare con Modello F24 cartaceo o bollettino di c/c. Per pagare l’IMU dall’estero, se non è possibile fare F24 telematico, si può fare bonifico.

In caso di omesso o insufficiente versamento è, comunque, possibile fare il ravvedimento operoso.

Riassumendo…

  • l’IMU colpisce il possesso di immobili
  • il gettito finisce nella casse del comune
  • esente l’abitazione principale NON di lusso e relative pertinenze
  • si paga in acconto e saldo
  • in caso di omesso o insufficiente versamento c’è il ravvedimento operoso.