Aumentano sempre più le coppie unite in matrimonio che si separano. Quando c’è una separazione di mezzo, in genere, la casa di abitazione viene assegnata all’ex moglie la quale continua ad abitarci con i figli. Spesso trattasi anche di casa di proprietà dell’ex marito. La domanda, in tali casi, sorge spontanea. Chi dei due deve pagare l’IMU 2023 coniuge separati?

Anche se la casa è di proprietà dell’ex marito, ma in essa continua ad abitarci l’ex moglie, chi dei due deve pagare l’imposta?

Innanzitutto, occorre partire dalla definizione di abitazione principale ai fini IMU.

E’ definita tale la casa in cui il contribuente ha la dimora e residenza abituale. Sull’abitazione principale il legislatore prevede esenzione IMU.

Quindi, non bisogna pagare il tributo. Tale esenzione, però, si applica solo se il fabbricato è di categoria catastale NON di lusso.

Laddove, invece, l’abitazione principale è di categoria catastale di lusso (A/1, A/8 e A/9) l’IMU è dovuta, anche se con aliquota agevolata e con applicazione di una detrazione di 200 euro.

Le regole IMU per la casa assegnata all’ex coniuge

Venendo all’IMU 2023 coniugi separati, occorre richiamare quanto prevede il comma 741 Legge bilancio 2020 in merito ai casi di assimilazione ad abitazione principale. In sostanza il legislatore individua dei fabbricati che vengono assimilati ad abitazione principale e, quindi, come tali soggetti allo stesso trattamento IMU riservato a questo tipo di abitazione.

Tra i casi di assimilazione rientra la casa familiare assegnata al genitore affidatario dei figli, a seguito di provvedimento del giudice.

Il legislatore continua dicendo che, su tale casa familiare nasce il diritto di abitazione in capo al coniuge affidatario.

Sulla base di questa previsione, dunque, la casa assegnata all’ex coniuge si considera “abitazione principale” ai fini IMU ma ciò solo a condizione che l’ex coniuge sia anche colui a cui sono affidati i figli.

Poiché inoltre il presupposto IMU è il possesso di immobili, il soggetto passivo del tributo diventa l’ex coniuge affidatario. Infatti, quando, si parla di possesso si fa riferimento al titolo di proprietà o altri diritto reale di godimento (usufrutto, enfiteusi, diritto di abitazione, ecc.). Ne consegue che, poiché, in capo all’ex coniuge affidatario della casa familiare nasce anche il diritto di abitazione, sarà lui stesso a diventare l’unico soggetto passivo obbligato a pagarci l’IMU.

Chi deve pagare l’IMU 2023 coniuge separati

In conclusione, se la casa familiare è assegnata all’ex coniuge che è anche affidatario dei figli della coppia, allora tale casa si considera ai fini IMU abitazione principale. Su questa casa nasce anche il diritto di abitazione in capo all’ex coniuge affidatario stesso.

Quindi, per l’IMU 2023 coniugi separati, valgono le seguenti regole:

  • se la casa familiare affidata all’ex coniuge affidatario dei figlio è di categoria catastale non di lusso, c’è esenzione IMU;
  • laddove la casa familiare affidata all’ex coniuge affidatario dei figli è di categoria catastale di lusso, NON c’è esenzione IMU.

In questo secondo caso il soggetto passivo, colui in capo al quale insiste l’obbligo di pagamento, è solo l’ex coniuge a cui la casa è assegnata. Se non paga è lui il responsabile.