L’applicazione dell’imposta di bollo sui conti correnti all’estero segue le stesse regole dei conti detenuti in Italia

Imposta di bollo sui  conti correnti all’estero. Si applica l’imposta di bollo anche sui conti correnti e i libretti di risparmio all’estero. Se quest’anno, il 2012, è stato segnato da una forte dose di aumenti e rincari per i contribuenti anche sui risparmi, è d’obbligo segnalare anche le novità in merito alla disciplina dell’imposta di bollo sui conti correnti e libretti di risparmio detenuti all’estero.

Imposta di bollo sui c/c nella manovra Monti

Il Governo tecnico guidato dal professor Mario Monti ha aumentato l’imposta di bollo applicabile sui conti correnti, libretti di risparmio ecc. Occorre distinguere in proposito:

–  l’ imposta di bollo sulle comunicazioni alla clientela relative a prodotti finanziari, anche non soggetti a obbligo di deposito, compresi i depositi bancari e postali, anche se rappresentati da certificati, sono assoggettate a un’imposta proporzionale dell’1 per mille per il 2012 e dell’1,5 per mille a decorrere dal 2013 ( si ricorda che l’imposta di bollo non è dovuta per le comunicazioni relative a fondi pensione e fondi sanitari, mentre è dovuta sulle comunicazioni relative ai buoni postali fruttiferi che hanno valore di rimborso superiore a 5.000 euro. L’imposta di bollo inoltre non può essere inferiore a 34,20 euro e, solo per l’anno 2012, superiore a 1.200 euro, misura quest’ultima che sparirà dal 2013),

–   l’ imposta di bollosui  conti correnti e sugli estratti conto inviati dalle banche e quelli di conto corrente postale, nonché i rendiconti dei libretti di risparmio, anche postali, sono soggetti a un’imposta fissa pari a  34,20 euro, se il cliente è una persona fisica (l’imposta non è dovuta se il valore medio di giacenza annuo risultante dagli estratti e dai libretti non supera  complessivamente i 5.000 euro) e di  100 euro, se il cliente è soggetto diverso da persona fisica.

 Bollo conti correnti all’estero

 Detto ciò, appare opportuno ricordare, sempre in merito all’imposta di bollo, che sui conti correnti e libretti di risparmio detenuti in Paesi dell’Unione europea o in Paesi aderenti al cosiddetto See, ossia lo Spazio economico europeo che garantiscono un adeguato scambio di informazioni, il decreto semplificazioni fiscali, il decreto legge n. 16/2012 ha stabilito che su di essi si applichi proprio l’imposta di bollo nella misura fissa di 34,20 euro, allo stesso modo quindi e con le stesse misure previste per l’imposta di bollo da applicare sui conti correnti e libretti di risparmio tenuti in Italia. In riferimento all’imposta di bollo sui conti correnti all’estero, si precisa inoltre che la misura fissa di 34,20 euro si applica, sempre per le persone fisiche, con riferimento a ciascun conto corrente o libretto di risparmio detenuto all’estero dal contribuente.

 Bollo conti correnti all’estero: esenzione sotto i 5mila euro

Seguendo le stesse regole previste per la disciplina dell’imposta di bollo sui conti correnti in Italia, si precisa anche che tale bollo in misura fissa non è dovuto quando il valore medio di giacenza annuo risultante dagli estratti conto e dai libretti di risparmio non superi i 5.000 euro. A tal fine, occorre tener conto di tutti i conti correnti all’estero o libretti detenuti dal contribuente in Paesi dell’Unione europea o in Paesi aderenti allo Spazio economico europeo,  presso lo stesso intermediario e a nulla rilevando il periodo di detenzione del rapporto durante il periodo d’imposta. Se il contribuente poi  possiede rapporti cointestati, per la determinazione del predetto limite si tiene conto degli ammontari riferibili pro quota al medesimo contribuente. Infine, se il conto corrente all’estero ha una giacenza media annuale di valore negativo, tale conto non concorre a formare il valore medio di giacenza per l’esenzione dall’imposta di bollo.

 

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