Il superbonus 110% ha preso ufficialmente il via il 1° luglio 2020. Nella sua formulazione originaria (art. 119 del decreto Rilancio) era previsto per spese fatte fino al 31 dicembre 2021. A prorogarlo ci ha poi pensato la manovra di bilancio 2021, con cui il legislatore lo ha esteso anche alle spese del 2022 (ed in alcuni casi, per gli IACP, del 2023).

Il beneficio, ricordiamo è riconosciuto a fronte di lavori (trainanti e trainati) fatti su edifici residenziali (anche condominiali). Si concretizza in una detrazione fiscale da godere in 5 quote annuali di pari importo (4 quote annuali se trattasi di spese sostenute nel 2022).

C’è possibilità per il beneficiario di optare, in luogo della detrazione, per lo sconto in fattura o cessione del credito (vedi anche Superbonus 110% ed altri bonus fiscali: più tempo per l’opzione di sconto o cessione).

Superbonus 110%: lo studio del CRESME

L’agevolazione è voluta al fine di favorire la ripresa del settore edilizio dopo il forte rallentamento subito a causa dell’emergenza Covid-19.

Il recente dossier pubblicato dalla Camera riporta l’impatto economico che l’attuazione della misura dovrebbe avere.

In dettaglio, si evidenzia nel documento, il CRESME (Centro Ricerche Economiche Sociologiche e di Mercato nell’Edilizia), analizzando le variabili che negli ultimi 23 anni hanno caratterizzato l’utilizzo degli incentivi fiscali in edilizia, si è soffermato sui mutamenti di comportamento dei fruitori in relazione a elementi come:

  • la complessità degli adempimenti burocratici
  • le modifiche delle aliquote
  • le modifiche degli interventi incentivati
  • le caratteristiche delle tipologie edilizie degli immobili efficientati
  • le caratteristiche dei soggetti titolari degli immobili.

I dati dell’impatto economico del superbonus 110%

Dall’elaborazione delle predette variabili si ricava un coefficiente di moltiplicazione delle attuali domande e degli importi medi per domanda, in relazione alle tipologie di interventi edilizi nel campo del superbonus 110%.

Ad ogni modo, secondo una prima stima dell’impatto economico, dall’introduzione della misura del superbonus dovrebbero derivare 2.421 milioni di euro, tutti nel 2021.

Inoltre; con il prolungamento dei benefici a tutto il 2022 (antisismica, efficientamento energetico, fotovoltaico, colonnine di ricarica) l’impatto può essere valutato in 8.069 milioni di euro, dei quali:

  • 1.614 nel 2021
  • 6.455 nel 2022.

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