Tredicesima più leggera quest’anno per milioni di lavoratori. Il Covid non fa sconti nemmeno a Natale e, anzi, per molte famiglie ci saranno meno soldi da spendere e qualche regalo in meno sotto l’albero.

Colpa del Covid che ha schiacciato le retribuzioni e, di conseguenza, ne hanno risentito anche le tredicesime. I dipendenti che hanno beneficiato della cassa integrazione non hanno infatti maturato pienamente la tredicesima per il periodo di fruizione della stessa.

Tredicesima più leggera per i lavoratori

Come ha spiegato Paolo Zabeo della CGIA di Mestre:

“dall’inizio dell’emergenza almeno 6,6 milioni di lavoratori sono finiti in cassa integrazione e molti di questi a zero ore. Questa situazione non ha consentito a tante persone di maturare il rateo mensile che definisce economicamente la gratifica. Ciò ha fatto sì che l’importo finale è stato alleggerito di circa 100 euro per ogni mese di indennità ricevuta”.

Secondo le stime dell’Ufficio Studi della CGIA di Mestre, quest’anno saranno pagati circa 3 miliardi in meno di tredicesime ai 18 milioni di lavoratori in Italia. Una cifra che incide del 10% sul monte complessivo totale delle tredicesime pagate a lavoratori e pensionati.

Meno soldi da spendere a Natale

Cosa comporta questo? Meno soldi in tasca da spendere significa meno consumi e meno regali sotto Natale. La tredicesima è usata normalmente proprio per le spese natalizie e per i pagamenti di tasse e bollette a fine anno. Così, mentre le seconde voci non potranno essere tagliate, il sacrificio ricadrà inesorabilmente sui consumi. Dice ancora Zabeo:

Se l’anno scorso la spesa complessiva ha sfiorato i 10 miliardi di euro, quest’anno potrebbe scendere a 8,5-9 miliardi, una riduzione che rischia di penalizzare soprattutto le botteghe artigiane e i negozi di vicinato che faticano a reggere la concorrenza sempre più spietata del commercio on line

A chi spetta la tredicesima

La tredicesima spetta a tutti i lavoratori subordinati, a prescindere dalla tipologia contrattuale e dalla natura a tempo determinato o indeterminato dell’accordo stipulato.

Spetta inoltre ai titolari di pensione. Ne anno diritto anche colf e badanti (lavoratori domestici), oltre ai lavoratori part time e a tempo determinato e ai lavoratori in cassa integrazione guadagni (Cig).

Come si calcola la tredicesima

Generalmente la tredicesima equivale a una mensilità aggiuntiva della retribuzione. Ma il calcolo esatto è abbastanza diverso da quello che si fa per erogare lo stipendio. In linea generale, la tredicesima si calcola tenendo presente i mesi di lavoro del dipendente. Se quest’ultimo ha lavorato per tutti i 12 mesi avrà diritto ad un’intera mensilità aggiuntiva. Se il lavoratore ha iniziato il rapporto di lavoro in corso d’anno o se lo stesso è cessato sempre nel corso dello stesso anno, la tredicesima mensilità sarà rapportata ai mesi di servizio prestati.

E’ importante sapere che la tredicesima non matura per le assenze fatte nell’anno. Più precisamente, per il calcolo, il datore di lavoro non terrà conto delle assenze per congedo parentale, malattia, infortunio, congedo straordinario, aspettativa o sospensione dal lavoro a seguito di provvedimento disciplinare. Sulla tredicesima incide infine anche l’assenza dal lavoro per sciopero o assenze ingiustificate.

Da sottolineare, invece, che la tredicesima mensilità matura anche in particolari periodi d’assenza quali: le festività, ferie e permessi retribuiti; il congedo matrimoniale; la maternità obbligatoria, compreso l’eventuale periodo di astensione e nel corso delle assenze previste per i riposi legati allattamento dell’infante; la malattia (per il periodo necessario alla conservazione del posto); gli infortuni e malattia professionale nei limiti del periodo di conservazione del posto; la CIG (Cassa Integrazione Guadagni) ad orario ridotto e altre assenze comunque previste dai vari contratti.