“La scoperta della scrittura avrà l’effetto di produrre la dimenticanza nelle anime che l’impareranno, perché, fidandosi della scrittura, queste si abitueranno a ricordare dal di fuori mediante segni estranei, e non dal di dentro e da sé medesime”, affermava Platone.

La scrittura è senz’ombra di dubbio una delle scoperte più importanti e innovative della storia. Ha infatti cambiato il modo di comunicare, consentendo di tramandare le conoscenze nel corso dei secoli. Ancora oggi riveste un ruolo importante, soprattutto in ambito burocratico.

Questo perché quanto scritto è certo e non può creare fraintendimenti. Proprio per lo stesso motivo conviene scrivere e registrare il comodato. Ecco come fare.

Cos’è la registrazione dei contratti di comodato

Il comodato d’uso è un atto attraverso cui un soggetto, detto comodante, mette a disposizione di un altro, il comodatario, un bene mobile o immobile. In questo modo il soggetto beneficiario può servirsi del bene per un lasso di tempo predefinito o meno, con il solo obbligo di dover restituire il bene ricevuto. Entrando nei dettagli, come si legge sul sulla scheda informativa di registrazione contratti di comodato, sul sito dell’Agenzia delle Entrate:

“Il comodato è essenzialmente gratuito (art. 1803 del c.c.). Il comodato può essere redatto in forma verbale o scritta. I comodati di beni immobili sono soggetti a registrazione se:

  • redatti in forma scritta: in tal caso la registrazione deve essere effettuata entro 30 giorni dalla data dell’atto;
  • stipulati in forma verbale, solo se enunciati in un altro atto sottoposto a registrazione.

Possono essere registrati, inoltre, contratti di comodato gratuito stipulati verbalmente, relativi a immobili, esclusivamente per fruire dell’agevolazione IMU/TASI introdotta dalla legge di stabilità 2016. Per tali contratti la registrazione potrà essere effettuata telematicamente avvalendosi dei servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate.

In alternativa, la registrazione del contratto di comodato può essere effettuata, da parte dei soggetti non obbligati alla registrazione telematica dei contratti di locazione, presentando presso qualsiasi ufficio territoriale dell’Agenzia delle entrate il modello di richiesta di registrazione atti privati (modello Rap)”.

Il comodato orale vale ma perché conviene scriverlo e registrarlo (anche online!)

Il comodato d’uso può essere fatto sia in forma scritta che orale. Il consiglio è comunque di optare per la versione scritta, perché in questo modo è possibile tenere sempre traccia dell’accordo ed evitare spiacevoli sorprese. Ma non solo, in forma scritta può rivelarsi necessario in diverse circostanze, come ad esempio usufruire dei vari bonus per la ristrutturazione della casa ricevuta in comodato.

Come effettuare la registrazione

La registrazione del comodato d’uso può essere effettuata consegnando l’apposito modulo cartaceo presso uno degli uffici di competenza territoriali dell’Agenzia delle Entrate. Bisogna inoltre versare, tramite modello F24, un’imposta di registro dal valore pari a 200 euro. Si deve inoltre provvedere al pagamento di un’imposta di bollo da 16 euro ogni quattro facciate scritte.

In alternativa è possibile sfruttare il servizio online messo a disposizione sul sito dell’Agenzia delle Entrate. A tal fine è sufficiente effettuare l’accesso attraverso le proprie credenziali Spid, Cie o Cns e compilare il modello RAP. È possibile inoltre allegare, ove necessario, tutta una serie di documenti, come planimetrie, scritture private e copia dell’atto da registrare, che deve essere sottoscritto dalle parti.

Chi non effettua la registrazione del contratto di comodato scritto rischia di dover pagare una sanzione che va dal 120% fino al 240% dell’imposta dovuta. Se la richiesta viene effettuata con un ritardo inferiore a 30 giorni viene applicata una sanzione amministrativa che va dal 60% al 120% dell’ammontare delle imposte dovute, fermo restando un importo minimo pari a 200 euro.