L’importo del bollo auto da pagare resta uguale dal momento dell’immatricolazione o diminuisce se il veicolo perde valore? Come canta Francesco Renga con il brano Meravigliosa la Luna: “Quanto male mi fa, guardo in faccio la realtà. Salgo in auto e adesso vengo là, vengo a prenderti”. 

L’auto, in effetti, è un mezzo di trasporto molto apprezzato e utilizzato proprio perché permette di raggiungere in modo facile e veloce le mete di proprio interesse. Oltre ai tanti vantaggi, però, non mancano le note dolenti.

Per guidare, infatti, bisogna innanzitutto mettere mano al portafoglio per acquistare un veicolo. Se tutto questo non bastasse, bisogna sostenere tutta una serie di costi, come quelli per il carburante, l’assicurazione e il bollo auto.

Il bollo auto resta uguale dall’immatricolazione o diminuisce se la vettura perde valore?

Tra le tasse più odiate dagli italiani, il bollo auto deve essere pagato ogni anno da tutti coloro che possiedono un mezzo. Questo a prescindere dal fatto che circoli per strada oppure resti fermo in garage 365 giorni all’anno. Stabilire a priori l’importo di tale voce non è possibile, poiché differisce a causa di tutta una serie di elementi, come il tipo di veicolo, la regione di residenza e la potenza del mezzo.

In linea generale è possibile utilizzare la seguente formula: Tariffa regionale x Potenza fiscale x Coefficiente ambientale. La tariffa regionale risulta differente a seconda della località di riferimento. Per stabilire quanto pagare, pertanto, si consiglia di rivolgersi agli uffici regionali di competenza o utilizzare l’apposito servizio messo a disposizione sul sito dell’Aci.

In questo modo è possibile anche accettarsi se si ha o meno diritto a delle agevolazioni. Essendo la tassa automobilistica di competenza della Regione, quest’ultima può decidere a chi concedere delle esenzioni. Sono tanti, in effetti, gli automobilisti che possono evitare il pagamento del bollo auto.

In base alla normativa vigente, ad esempio, chi acquista un veicolo elettrico è esonerato dal pagamento della tassa automobilistica per i primi cinque anni. Ogni regione, comunque, decide autonomamente. In Lombardia e Piemonte, ad esempio, tale tipo di esenzione è permanente.

Superbollo, quando è possibile evitare il relativo pagamento

Coloro che possiedono un veicolo con una cilindrata particolarmente alta, inoltre, devono pagare il Superbollo. A tal proposito, come spiegato sul sito dell’Agenzia delle Entrate, a partire dal 2012 il pagamento di tale tassa deve aver luogo:

entro gli stessi termini previsti per il pagamento della tassa automobilistica (bollo auto). L’importo da versare è pari a 20 euro per ogni Kw di potenza che eccede i 185 Kw. Il “superbollo” è ridotto dopo cinque, dieci e quindici anni dalla data di costruzione del veicolo (che salvo prova contraria coincide con la data di immatricolazione), rispettivamente al 60%, al 30% e al 15%. Non è più dovuta decorsi venti anni dalla data di costruzione. I predetti periodi decorrono dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello di costruzione. Per esempio, l’importo dell’addizionale erariale di un veicolo costruito nel 2006 sarà ridotto al 60% per i versamenti dovuti dal 1° gennaio 2012, al 30% per i versamenti dovuti dal 1° gennaio 2017 e al 15% per i versamenti dovuti dal 1° gennaio 2022. I versamenti non risulteranno dovuti dal 1° gennaio 2027“.

Ovviamente il pagamento del superbollo non è dovuto nel caso in cui il veicolo sia esentato dal pagamento del bollo auto.