L’assunzione di farmaci con effetti tossici può alterare il risultato dell’alcol test e rappresentare quindi un motivo per presentare ricorso contro la multa per guida in stato di ebbrezza? A livello medico è stato riconosciuto che alcuni principi attivi possono comportare un innalzamento del tasso alcolemico ma questo non significa che evitare la multa sia tanto facile. Tutt’altro. Vediamo perché.

Stato di ebbrezza post farmaci: multa per colpa

Alcune sentenze hanno in questo senso previsto la colpa dell’automobilista che, pur consapevole delle possibili interazioni dei farmaci assunti (perché specificate nel bugiardino), si mette alla guida dell’auto.

Si parla quindi di guida in stato di ebbrezza in forma colposa. In altre parole “la legge non ammette ignoranza”.

Per poter cercare di ottenere l’annullamento della multa per guida in stato di ebbrezza, in questi casi dunque, non sarà sufficiente provare di assumere i farmaci in questione ma di non averlo fatto in concomitanza con alcol. Inoltre bisognerà dimostrare di non poter prevedere una simile interazione perché ad esempio non specificata sul foglietto illustrativo. Verosimilmente i giudici prescriveranno una perizia di un farmacologo dalla cui relazione dovrà emergere che il farmaco preso può essere connesso al risultato positivo dell’alcol test.

Proprio per evitare ricorsi facili i giudici hanno previsto questa serie di condizioni per poter procedere con l’opposizione al verbale dopo l’alcol test.

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