Il bonus madre lavoratrice, novità 2024, è la misura più cercata di questi giorni. Ecco perché abbiamo deciso di dedicare una guida completa a questo strumento che molte donne potrebbero sfruttare facilmente adesso, finendo con il recuperare fino a 3.000 euro in più sullo stipendio. In molte ci stanno scrivendo per saperne di più sui requisiti. Perché in effetti esistono dei paletti stringenti, in primis in merito all’inquadramento contrattuale. E’ stato chiaro fin da subito che il bonus mamme che lavorano con figli sarebbe stato riservato solo a quelle che hanno un contratto a tempo indeterminato, anche se part time.

Meno informazioni si trovano invece sul calcolo del bonus in questione. Una lettrice ci chiede

“Buonasera, ho appena letto la circolare dell’INPS sul bonus madri lavoratrici. Sono una madre di 3 figli minorenni e sono anche una lavoratrice dipendente di una panetteria. Vorrei verificare la mia possibilità di ottenere questo bonus che aumenta se non sbaglio lo stipendio. Mi spiegate che tipo di domanda dovrei fare che nella circolare ho capito poco?”

La guida al bonus mamma lavoratrice 2024 fino a 3.000 euro, ecco le istruzioni INPS

Bisognava solo attendere la circolare INPS con le relative istruzioni per dare ufficialmente il via al nuovo bonus per le mamme lavoratrici. Lo sgravio contributivo adesso si può sfruttare, dopo la nuova circolare INPS n° 27 del 31 gennaio 2024, Infatti l’Istituto Previdenziale ha illustrato cosa fare per ottenere lo sgravio contributivo spettante per le madri lavoratrici. A ben vedere il bonus non è altro che lo sgravio della quota contributiva che mensilmente viene prelevata in busta paga ed a carico del dipendente. In pratica, dei contributi previdenziali che ogni mese un lavoratore o una lavoratrice versano all’INPS per la loro pensione futura, il 9,19% è a carico del dipendente. Ed è proprio questa percentuale di retribuzione che potrebbe essere sbloccata in busta paga in virtù di quello che ormai tutti chiamano bonus madri lavoratrici.

Inps, ecco la circolare e cosa spiega per lo sgravio contributivo per le madri lavoratrici

La circolare INPS prima citata in pratica dà il via libera allo sgravio contributivo per le madri lavoratrici. Come prevede la legge di Bilancio 2024. Il bonus sarà fruibile dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026 (a partire da febbraio con effetto retroattivo). L’agevolazione può essere chiesta da madri che hanno almeno 3 figli a carico. A dire il vero, solo per il 2024, potranno richiederlo anche le madri che hanno solo due figli ma questa è appunto una deroga al requisito previsto valida straordinariamente solo per l’anno in corso.

La deroga per le mamme con due figli

Tuttavia per chi ha due soli figli ci sono delle limitazioni aggiuntive. Infatti il bonus funziona e viene erogato alla lavoratrice fino a quando il figlio più piccolo compie 18 anni di età. Ma per il 2024 e per chi ha solo due figli, lo sgravio si sfrutta solo fino a quando il figlio più piccolo non compie 10 anni. In termini pratici quindi, il 9,19% di retribuzione anziché venire versata all’INPS dal datore di lavoro, insieme alla quota a suo carico, viene congelata e resta in busta paga. Generando inevitabilmente un incremento mensile della retribuzione. Per ottenere l’agevolazione le madri non dovranno fare altro che comunicare al proprio datore di lavoro la volontà di avvalersi dell’agevolazione. Indicando nella richiesta i codici fiscali dei figli. Così il datore di lavoro potrà comunicare tramite le apposite funzionalità lo sgravio da concedere. Non serve dunque presentare domanda all’Inps.

Come ottenere il bonus mamma lavoratrice

Il bonus si applica per l’intero triennio prima citato, e come detto vale fino a 3.000 euro annui, ovvero massimo 250 euro al mese. L’agevolazione riguarda lavoratrici dipendenti del settore pubblico e del settore privato, anche con contratti di somministrazione o di apprendistato.

Uniche escluse le lavoratrici domestiche. Lo sgravio per chi ne è interessata, parte da gennaio 2024. Pertanto, come l’INPS sottolinea bene nella circolare, chi presenta richiesta adesso godrà nei mesi successivi anche del surplus di stipendio derivante dallo sgravio del primo mese dell’anno.