Salgono anche quest’anno le aliquote dei contributi pensione per le imprese agricole che impiegano manodopera. In particolare per i dipendenti assunti con contratto a tempo determinato e indeterminato iscritti al FPLD presso l’Inps. L’incremento è conseguente all’aumento dell’inflazione del 2023 che è recepita su tutte le tariffe contributive dei lavoratori.

Come avvenuto per altre categorie di lavoratori non dipendenti, come quelli iscritti alla Gestione Separata, l’Inps ha comunicato i nuovi importi aggiornati al 2024. Per i lavoratori agricoli, come previsto dal Dlgs 146 del 1997, l’obiettivo è quello di arrivare alla soglia prevista del 32,3% per la generalità dei lavoratori agricoli.

In maniera tale da equiparare la loro pensione a quella della generalità dei lavoratori dipendenti del settore privato.

I contributi pensione lavoratori agricoli per il 2024

Con la circolare n. 26 del 31 gennaio 2024 l’Inps ha precisato e dettagliato qual è l’ammontare della contribuzione IVS che le imprese agricole devono versare per i lavoratori a tempo determinato e indeterminato. Si tratta di contributi validi ai fini pensionistici e previdenziali per assicurare ogni lavoratore con contratto di lavoro subordinato.

Più precisamente, l’incremento della contribuzione IVS per i lavoratori agricoli dipendenti nel 2024 riguarda solo la parte a carico del concedente. Essa passa dal 20,95% al 21,15%, dato che la quota pagata dal lavoratore ha già raggiunto la misura piena prevista per la generalità dei lavoratori dipendenti assicurati presso il FPLD (8,84%).

Considerando l’aliquota base dell’0,11% pagata sempre dall’azienda (che si aggiunge all’aliquota del 21,15%) la contribuzione complessiva IVS nel 2024 raggiunge quota 30,10%. Quindi quasi prossima al target del 32,3% stabilito dalla legge del 1997 che tende ad equiparare il trattamento previdenziale dei lavoratori agricoli a quelli della generalità dei lavoratori assicurati all’Inps.

Retribuzione di riferimento e sgravi

La retribuzione da prendere in considerazione per il calcolo dei contributi per gli operai agricoli a tempo indeterminato e determinato è pari al salario contrattuale.

Tenuto conto di un minimale giornaliero che per il 2024 è stato fissato in 50,59 euro al giorno.

Se la retribuzione supera la prima fascia di retribuzione pensionabile (55.008 euro nel 2024), l’aliquota contributiva a carico degli operai viene maggiorata di un punto percentuale. Per i piccoli coloni agricoli e i compartecipanti familiari la retribuzione di riferimento da assumere al calcolo dei contributi resta, invece, quella dei salari medi convenzionali determinati anno per anno per ciascuna provincia.

Anche per quest’anno sarà applicata la riduzione la riduzione degli oneri sociali (ex legge 266 del 2005 e 388 del 2000). Questa prevede per le aziende agricole che versano lo 0,43% per gli assegni familiari una riduzione della contribuzione pari allo 0,03% per la tutela della maternità e del 1,34% per la disoccupazione.

Nei territori particolarmente svantaggiati (ex montani) e in quelli classificati come svantaggiati restano in vigore le agevolazioni della legge 191/2009 che prevedono una riduzione del contributo complessivamente dovuto dal datore di lavoro pari al 75% per i primi e del 68% per i secondi.

Riassumendo…

  • Aumentano i contributi da versare da parte delle aziende agricole per i propri dipendenti.
  • L’aliquota complessiva per il 2024 sale al 30,10% dell’imponibile previdenziale.
  • Restano validi la riduzione degli oneri sociali e gli sgravi per le aziende site nei territori svantaggiati.