Avere l’avvocato gratis per molti cittadini potrebbe essere una vera ancora di salvezza in caso di separazione, divorzio, in caso fosse chiamato in causa e non avesse i soldi per potersi difendere, ma come si può fare per non pagare la parcella del professionista? Come abbiamo già spiegato in diversi precedenti articoli la Costituzione Italiana garantisce ai cittadini con meno possibilità economiche di potersi difendere in tribunale grazie all’istituto del gratuito patrocinio che permette di avere l’avvocato gratis, al cui pagamento, poi, provvede lo Stato.

Per accedere al gratuito patrocinio, ed avere l’avvocato gratuitamento, però, bisogna rispettare un limite di reddito. Vediamo per il 2018 qual è questo limite di reddito e per chi, invece, non è valido.

Avvocato gratis: limite di reddito 2018

Nel gratuito patrocinio, quindi, l’avvocato è a spese dello Stato per consentire anche a chi non ha mezzi economici di far fronte alle spese di un avvocato ed essere assistito in giudizio. La parcella dell’avvocato, in un secondo momento, sarà saldata dallo Stato.

Si accede al gratuito patrocinio se si è titolari di reddito imponibile non superiore a 11.528,41 euro (tali limiti sono adeguati ogni 2 anni in relazione alle variazioni dell’indice dei prezzi Istat). Se il richiedente convive con altri familiari il reddito si calcola sulla somma dei redditi di tutti i familiari conviventi ma il limite è aumentato di 1032,91 euro per ogni familiare convivente.

La soglia di reddito sopra citata, però, non si applica per alcune categorie di persone:

  • le vittime di reati di maltrattamenti in famiglia
  • pratiche di mutilazioni degli organi genitali
  • violenza sessuale di gruppo
  • atti sessuali con minorenni
  • stalking
  • reati commessi ai danni di minori

Tutte queste categorie, infatti, sono sempre ammesse al gratuito patrocinio anche se superano la soglia di reddito stabilita dalla legge.