L’INPS, l’ente previdenziale italiano, si trova ogni anno di fronte a una sfida cruciale: garantire la sostenibilità del sistema pensionistico in un contesto di costi crescenti e pressioni economiche. Esploriamo tre strategie principali che potrebbero essere adottate per assicurare pensioni future a tutti i cittadini.

Anticipiamo già che sono soluzioni impopolari perché o aumentano i costi o tagliano gli importi delle pensioni future. Ma tant’è: immaginate il sistema pensioni come un francobollo che tenta di coprire un elefante che si dimena.

La coperta è, e sarà, sempre troppo piccola.

Riduzione dei Costi e Aumento delle Entrate

Scenario numero Uno: aumento delle tasse e delle quote partecipative è una delle opzioni considerate dall’INPS per equilibrare i suoi bilanci. Tuttavia, questo approccio presenta notevoli rischi. L’aumento del prelievo previdenziale potrebbe incidere negativamente sul mercato del lavoro, soprattutto in un paese dove il cuneo fiscale è già particolarmente elevato. Invece di alleviare il costo del lavoro per stimolare occupazione e salari, un aumento delle tasse potrebbe avere l’effetto opposto, riducendo la competitività delle imprese italiane e aggravando la situazione occupazionale.

Le altre due strade devono puntare in qualche modo, purtroppo non popolare, a ridurre i costi della pensione futura per le casse Inps.

Ampliamento della Base Contributiva

Un’altra strategia attuabile prevede l’ampliamento della base contributiva attraverso l’aumento dell’età pensionabile. In altre parole, far accedere alla pensione più tardi alzando il requisito anagrafico. Posticipare l’età di accesso alle pensioni permette non solo di ridurre le uscite nel breve termine, ma anche di incrementare il numero di contribuenti attivi. Questo approccio mira a mantenere più lavoratori nel ciclo produttivo per un periodo più esteso, equilibrando meglio le entrate rispetto alle uscite previdenziali.

Revisione dell’Ammontare della Pensione Futura

Infine, l’INPS potrebbe optare per la riduzione dell’ammontare delle pensioni erogate.

Tale misura è già stata introdotta parzialmente con la riforma Fornero del 2012, che ha segnato il passaggio da un sistema pensionistico retributivo a uno contributivo. Il metodo contributivo, generalmente, prevede pensioni di importo inferiore rispetto al metodo precedente, contribuendo così a diminuire le uscite complessive dell’ente.

La rendita complementare per la pensione futura

In questo clima duro e crudo ma realistico, la contribuzione volontaria si presenta non più tanto come un’opportunità ma come una necessità. E se ci si pensa troppo tardi neppure potrebbe bastare a salvare il lavoratore che vuole garantirsi una rendita dignitosa.

Riassumendo…

  • Il sistema pensioni Inps come strutturato è insostenibile;
  • l’Inps ha tre vie ma prevedono costi e/o taglio degli importi della pensione futura;
  • Sebbene impopolari queste sono le uniche tre strade realisticamente percorribili aldilà delle promesse politiche false.