Con il primo decreto legislativo di attuazione della riforma fiscale approvato in fase preliminare in data 16 ottobre, il Governo Meloni ha messo mano alle detrazioni fiscali prevedendo una franchigia sui bonus.

L’intervento è in linea con quanto previsto nella legge di delega al Governo per la riforma fiscale, con la quale l’esecutivo si pone l’obiettivo della revisione e la graduale riduzione dell’Irpef. Nel rispetto del principio di progressività e nella prospettiva di transizione del sistema verso l’aliquota impositiva unica.

Obiettivi che secondo il Governo devono essere perseguiti con il riordino delle deduzioni dalla base imponibile, degli scaglioni di reddito, delle aliquote di imposta, delle detrazioni dall’imposta lorda e dei crediti d’imposta.

Proprio intervenendo sulle detrazioni fiscali, con il D.Lgs approvato lunedì, viene introdotta una franchigia di 260 euro entro la quale non spetta alcune detrazione.

Vediamo nello specifico chi sono i soggetti interessati dalla sforbiciata sulle detrazioni e rispetto a quali agevolazioni opera il taglio.

Detrazioni fiscali. Cosa cambia con la riforma fiscale?

L’art.2 del D.Lgs approvato lunedì dal Governo “Attuazione del primo modulo di riforma delle imposte sul reddito delle persone fisiche e altre misure in tema di imposte sui redditi (decreto legislativo – esame preliminare)  prevede che le detrazioni spettanti ai contribuenti sono diminuite di un importo pari a 260 euro.

La franchigia si applica a partire dal 2024 solo ai soggetti che hanno un reddito complessivo superiore a 50.000 euro.

Dunque, con il nuovo intervento del Governo, anche sulla base delle norme a oggi in vigore, è coretto affermare che:

  • la detrazione è subordinata al pagamento della spesa con carta di credito, bancomat, assegni circolari e bancari ecc.;
  • possono essere pagati in contanti, senza che ciò pregiudichi il diritto alla detrazione i medicinali, i dispositivi medici e le prestazioni sanitarie rese dalle strutture pubbliche o da strutture private accreditate al Servizio sanitario nazionale (Anche i farmaci veterinari possono essere pagati in contanti);
  • per i redditi superiori a 120.000 la detrazione decresce fino al suo azzeramento in corrispondenza di un reddito superiore a 240.000 euro.

Con la riforma fiscale, i titolari di redditi oltre 50.000 euro subiranno un taglio sulle detrazioni di 260 euro.

Tale meccanismo non dovrebbe riguardare le spese sanitarie nel 730. A ogni modo la verifica sul reddito dovrà essere effettuata considerando il reddito complessivo al netto del reddito dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale e di quello delle relative pertinenze.

Bonus casa 2024, i redditi alti pagheranno una franchigia?

Fatta tale necessaria ricostruzione, è lecito chiedersi quali siano le detrazioni che sono interessate dal taglio di 260 euro.

Ebbene, stando all’attuale bozza del decreto la novità riguarda:

  • gli oneri il reddito complessivo è assunto al netto del reddito dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale e di quello delle relative pertinenze dal TUIR /DPR 917/86);
  • le erogazioni liberali a favore delle ONLUS, delle iniziative umanitarie, religiose o laiche di cui all’articolo 15, comma 1.1;
  • le erogazioni liberali in favore dei partiti politici di cui all’articolo 11 del decreto-legge 28 dicembre 2013, n. 149, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 febbraio 2014, n. 13;
  • le erogazioni liberali a favore degli enti del terzo settore di cui all’articolo 83, comma 1, primo e secondo periodo, del decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117;
  • i premi di assicurazione per rischio eventi calamitosi di cui all’articolo 119, comma 4, quinto periodo, del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77.

Considerato il generico richiamo agli oneri la cui detraibilità è fissata al 19% ciò comporta che sono interessati dal taglio di 260 euro: le detrazioni per le spese di istruzione,  quelle per l’abbonamento al trasporto pubblico, le spese funebri, ecc. Dunque, tutte le detrazioni per le quali il TUIR prevede il beneficio fiscale al 19%. Come detto sopra tale meccanismo non dovrebbe riguardare le spese sanitarie.

Dunque, per le spese sanitarie rimane l’ordinaria franchigia complessiva di 129.11 euro.

Veniamo ai bonus casa. Il taglio riguarda anche questi bonus? Al momento nel testo del decreto non c’è alcun riferimento ai bonus casa (ristrutturazione, risparmio energetico), anche perché sarebbe irrisorio il taglio rispetto all’importo medio dei lavori che viene inserito statisticamente in dichiarazione dei redditi.

Dunque i bonus casa, a oggi,  non sono interessi dal taglio delle detrazioni.

Riassumendo…

  • Il primo decreto di attuazione delle riforma fiscale introduce una franchigia sui bonus;
  • le detrazioni spettanti ai contribuenti con reddito superiore a 50.000 euro sono diminuite di un importo pari a 260 euro;
  • i bonus casa non sono interessai dalla franchigia sui bonus.