Abbiamo visto in un articolo recente come le vacanze, per i figli dei genitori divorziati, possano diventare motivo di litigio tra ex. Non è un caso che in questo periodo dell’anno aumentino le richieste agli studi degli avvocati divorzisti da parte di clienti che vogliono conoscere i propri diritti. Ecco quali sono i motivi più frequenti del contendere e qual è la risposta giuridica.

Chi paga la vacanza dei figli?

Sicuramente la causa più ricorrente dei litigi per l’organizzazione delle vacanze dei figli divorziati sono le spese: chi paga la vacanza? Ce ne siamo già occupati in precedenti articoli.

Sebbene ogni caso sia da valutare a sé, la regola base vuole che i genitori contribuiscano al 50% alle spese economiche extra rispetto a quelle abitative, sanitarie o scolastiche (ex articolo 147 c.c.). Tuttavia la questione non è così semplice (altrimenti non si spiegherebbe il numero di discussioni per questo motivo). Infatti trattandosi di spese straordinarie andrebbero autorizzate da entrambi i genitori. Nella prassi quindi spesso è uno dei due a dover essere più accomodante e, in alcuni casi, a sostenere per intero il costo della vacanza pur di non far rinunciare il figlio a questo momento di svago.

Mantenimento dei figli: può essere sospeso durante la vacanza con il genitore obbligato?

Altro errore comune piuttosto diffuso, e sostenuto anche da alcuni avvocati divorzisti a giudicare dalle segnalazioni che ci giungono, è quello di pensare che, durante il periodo che i figli trascorrono in estate con il genitore non affidatario, sia sospeso l’obbligo di corrispondere l’assegno di mantenimento. Si veda a tal proposito quanto stabilito dalla Corte di Cassazione (Corte di Cassazione Sez. I Civile, sentenza del 8 settembre 2014, n. 18869) e confermato anche dal Tribunale di Milano (sentenza 1 Luglio 2015). I giudici hanno ben chiarito che l’assegno mensile di mantenimento non è riferito alle spese di quel particolare frangente ma è una rata di un importo calcolato su base annua e quindi spetta anche se ad agosto per esempio i figli trascorrono due settimane con il padre non affidatario.