Un regime forfettario senza fatturazione elettronica ancora per l’intero anno 2023 e solo per pochi. È conseguenza del chiarimento fornito un po’ prima di natale 2022 dall’Agenzia delle Entrate. Una precisazione che ha messo nero su bianco come bisogna comportarsi a seguito dell’introduzione dell’obbligo di e-fattura anche per questo regime fiscale di favore.

Un regime che prevede molte semplificazioni e che è stato leggermente ritoccato anche dalla legge di bilancio 2023. Quest’ultima ha innalzato da 65.000 euro a 85.000 euro il limite annuo di ricavi/compensi da non superare affinché una partita IVA possa essere forfettaria.

Continuano le facilitazioni negli adempimenti. Chi è nel forfettario emette fattura senza IVA e senza ritenuta d’acconto. Non fa la dichiarazione IRAP e nemmeno quella IVA. Non deve registrare le fatture di acquisto e vendita e non fa gli ISA (Indicatori sintetici di affidabilità).

La storia della fatturazione elettronica

Sono, invece, cambiate le cose in merito all’obbligo di fatturazione elettronica. Un obbligo che per la generalità delle partite IVA è entrato in vigore in Italia dal 2019, prevedendo allo stesso tempo degli esoneri.

In sostanza dal 2019 tutte le partite IVA, tranne alcune come i contribuenti in regime forfettario, sono obbligati ad emettere fattura elettronica.

L’obbligo non è solo verso la Pubblica Amministrazione (PA) ma anche per fatture emesse verso altri soggetti IVA o non IVA.
Tuttavia, anche se i forfettari erano esonerati, l’esonero non lo è stato verso la pubblica amministrazione. Quindi, per loro l’obbligo di e-fattura è rimasto obbligatorio se verso la PA. Mentre facoltativo se verso altri soggetti.

Regime forfettario, il punto sull’obbligo fattura elettronica

Dal 1° luglio 2022, le cose sono cambiate anche per il forfettario. L’art. 18 del decreto-legge n. 36 del 30 aprile 2022 (convertito in legge n. 79/2022 del 29 giugno 2022), ha introdotto l’obbligo di fattura elettronica verso tutti, anche per il contribuente in regime forfettario se nell’anno precedente ha superato il limite di 25.000 euro in termini di ricavi/compensi.

Per tutti gli altri forfettari, l’obbligo entra in vigore dal 1° gennaio 2024 indipendentemente dall’ammontare dei ricavi/compensi.

A questo proposito, l’Agenzia delle Entrate nella FAQ n. 150 del 2022 ha dato una precisazione che fa contente molte partite IVA che agiscono in questo regime.

In pratica, l’amministrazione ha detto che l’unico anno di riferimento per verificare l’obbligo all’e-fattura deve essere il 2021. In poche parole, le Entrate dicono che:

  • se nel 2021, il volume di ricavi/compensi ha superato 25.000 euro, allora il forfettario è obbligato alla fattura elettronica dal 1° luglio 2022
  • laddove nel 2022 i ricavi/compensi superano 25.000 euro, il forfettario è obbligato all’e-fattura dal 1° gennaio 2024 e NON dal 1° gennaio 2023
  • se nel 2021, il volume di ricavi/compensi NON ha superato 25.000 euro, allora il forfettario è obbligato alla fattura elettronica dal 1° gennaio 2024.

Ribadiamo che anche se non obbligato, il forfettario può comunque emettere fattura elettronica. Dal 1° gennaio 2024 (salvo proroghe), invece, tutti i forfettari dovranno fare e-fattura. Ci sono poi casi in cui per i forfettari resta obbligo di fattura cartacea.