Dal 1° luglio anche i contribuenti in regime forfettario avranno a che fare con la fattura elettronica. Infatti, il Governo ha adottato la norma che introduce l’obbligo dopo che l’Unione Europea da dato il suo ok.

Dunque, per questa data, i forfettari,  coloro che sono in regime di vantaggio e tutti gli altri soggetti fini ad oggi esonerati, si troveranno a confrontarsi con la fatturazione elettronica.

Detto ciò, come deve essere predisposta la fattura elettronica? Il Fisco mette a disposizione dei servizi gratuiti?

Ecco tutto quello che c’è da sapere.

La fattura elettronica anche per i forfettari

L’introduzione dell’obbligo di fattura elettronica anche per i contribuenti in regime forfetario e per gli altri soggetti a oggi esonerati, era già notizia di novembre. Quando l’Unione Europea ha autorizzato l’Italia a prorogare l’obbligo di fattura elettronica per altri tre anni ossia fino al 31 dicembre 2024. Detto ciò, l’autorizzazione non ha riguardato solo la proroga ma anche la possibilità di estendere l’obbligo ai soggetti ad oggi esonerati. Infatti, per i primi 3 anni di applicazione dell’obbligo, sono stati esclusi dalla novità i contribuenti, soggetti passivi, che si avvalgono della franchigia per le piccole imprese di cui all’articolo 282 della direttiva IV. Nel nostro ordinamento il riferimento è ai contribuenti forfettari e a quelli nel c.d regime di vantaggio. Si veda la decisione di esecuzione n. 2020/647/UE, con la quale l’Italia, in precedenza è stata autorizzata, in deroga, ad esentare dall’Iva alcuni operatori economici con volume d’affari fino a 65.000 euro (decisione di esecuzione n. 2020/647/UE).

Dunque, ad oggi, non sono obbligati ad emettere fatture elettroniche: i contribuenti in “regime di vantaggio” (art. 27, commi 1 e 2, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98);
i contribuenti in “regime forfettario” (art. 1, commi da 54 a 89, della legge 23 dicembre 2014, n. 190). Anche le le associazioni che hanno optato per il regime forfetario di cui alla legge n.

398/1991 sono escluse dalla fatturazione elettronica. Se i proventi commerciali percepiti nell’anno precedente non sono stati superiori al limite di 65.000 euro (associazione sportive dilettantistiche, pro loco, ecc).

Ad ogni modo, con il nuovo decreto PNRR, l’obbligo di fattura elettronica diventa generalizzato.

Come predisporre una fattura elettronica con i servizi gratuiti del Fisco

Fatta tale doverosa ricostruzione, è lecito chiedersi come deve essere predisposta la fattura elettronica. Il Fisco mette a disposizione dei servizi gratuiti?

Ebbene, la risposta è positiva.

In base a quanto riportato sul portale dell’Agenzia delle entrate, per compilare una fattura elettronica è necessario disporre di: un PC ovvero di un tablet o uno smartphone un programma (software) che consenta la compilazione del file della fattura nel formato XML previsto dal provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 30 aprile 2018.

L’Agenzia delle Entrate mette a disposizione gratuitamente 3 tipi di programmi per predisporre le fatture elettroniche:

  • una procedura web, utilizzabile accedendo al portale “Fatture e Corrispettivi” del sito internet dell’Agenzia (per l’uso di tale procedura occorre disporre di una connessione in rete
  • un software scaricabile su PC (tale procedura può essere utilizzata anche senza essere connessi in rete
  • un’App per tablet e smartphone, denominata Fatturae, scaricabile dagli store Android o Apple (per l’uso di tale procedura occorre disporre di una connessione in rete).

Una volta predisposta la fattura elettronica, i forfetari potranno utilizzare per l’invio della fattura, tra le varie opzioni, anche il canale PEC. Senza spendere un euro.